A un mese dalla morte di Papa Francesco, il cardinale Konrad Krajewski ha celebrato una Messa in memoria del pontefice nella cappella di Casa Santa Marta. Durante la cerimonia, Krajewski ha condiviso ricordi significativi del pontificato e l’importanza del legame tra il Papa e i poveri.
La celebrazione della Messa
La cappella di Casa Santa Marta, nota per le messe mattutine durante la pandemia, ha accolto il cardinale Krajewski insieme ad altri membri della Chiesa. Tra i concelebranti c’erano anche il cardinale Artur Roche e il cardinale Grzegorz Ryś. Questo luogo è stato significativo per Papa Francesco, che vi trascorreva molto tempo in preghiera e adorazione. Il cardinale Krajewski ha descritto come il Santissimo Sacramento fosse per lui una fonte di luce e guida nelle sue decisioni quotidiane.
Krajewski ha sottolineato l’approccio pratico che Francesco adottava nel suo ministero: “Se non sai cosa fare, cerca nel Vangelo cosa avrebbe fatto Gesù al tuo posto”. Questa frase riassume bene l’essenza dell’insegnamento papale: un richiamo costante alla spiritualità attiva e all’impegno verso gli ultimi.
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Ricordi personali dell’omelia
Durante l’omelia, Krajewski ha rivelato alcuni aneddoti sul modo in cui Papa Francesco si preparava per le sue omelie. Il Pontefice dedicava tempo a leggere il Vangelo del giorno successivo nel suo studio prima delle celebrazioni. Utilizzava momenti liberi tra gli incontri per annotare pensieri o frasi significative che lo colpivano. Questo metodo rifletteva un approccio meditativo alla predicazione, dove ogni parola era scelta con cura.
Il cardinale ha anche menzionato come talvolta leggesse prima di andare a letto; questo gli permetteva di arrivare preparato alle celebrazioni mattutine con idee chiare su ciò che voleva comunicare ai fedeli.
L’importanza della povertà
Un altro tema centrale emerso durante la Messa è stata la decisione di Papa Francesco riguardo alla sua sepoltura nella Basilica di Santa Maria Maggiore. La tomba reca solo la scritta “Franciscus”, senza alcun titolo o data del pontificato; una scelta simbolica che rappresenta l’umiltà richiesta da chi vive secondo gli insegnamenti cristiani.
Krajewski ha spiegato come questa decisione rifletta una teologia profonda sulla povertà: “Noi dobbiamo essere poveri perché Gesù era povero”. Prima dei suoi viaggi apostolici, spesso portava i poveri dal Papa affinché potessero incontrarlo direttamente; questo gesto evidenziava ulteriormente l’attenzione costante del Pontefice verso coloro che vivono ai margini della società.
Un sorriso indimenticabile
Infine, Krajewski si è soffermato sull’aspetto umano della perdita: “Mi manca il suo sorriso”. Ha ricordato le battute affettuose e le indicazioni semplici ma incisive ricevute da Francesco durante i loro incontri lavorativi. Le lettere inviate dall’ex Pontefice contenevano sempre messaggi chiari ma profondamente ispiratori; egli incoraggiava tutti a risolvere le difficoltà seguendo sempre gli insegnamenti evangelici.
Questi ricordi non solo onorano la memoria del papa scomparso ma evidenziano anche quanto sia importante continuare a vivere secondo i principi da lui promossi durante tutto il suo ministero pastorale.