Vandalismo a Montespaccato: svastiche e scritte fasciste colpiscono sedi del Pd e dell’Anpi

Vandalizzate le sedi del Partito Democratico e dell’ANPI a Montespaccato con simboli neofascisti, in un contesto di crescente tensione sociale dopo la rimozione di un murales controverso.
Vandalismo a Montespaccato: svastiche e scritte fasciste colpiscono sedi del Pd e dell'Anpi - Socialmedialife.it

Nella notte tra giovedì e venerdì, le sedi del Partito Democratico e dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Montespaccato, un quartiere alla periferia ovest di Roma, sono state vandalizzate con svastiche e scritte inneggianti al fascismo. Questo episodio si inserisce in un contesto di crescente tensione sociale nella capitale, accentuato dalla recente rimozione di un murales che faceva riferimento ai Nuclei Armati Rivoluzionari.

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Dettagli del vandalismo

Le azioni vandaliche hanno avuto luogo dopo la rimozione del murales avvenuta giovedì mattina. Il murales in questione presentava una frase dedicata a una persona scomparsa nel quartiere: «MA UN CUORE pulito non si scorderà». Accanto a questa scritta gialla su sfondo nero erano presenti simboli locali come l’immagine di Santa Rita e una bandiera italiana. La frase è tratta da una canzone del gruppo neofascista “Amici del vento”, intitolata “Nar”.

L’associazione Aurelio in Comune aveva già denunciato la presenza del murales il 3 luglio scorso, esprimendo preoccupazione per il messaggio veicolato. Anche l’Anpi e Rifondazione Comunista avevano sollevato allerta riguardo alla situazione. Questi eventi evidenziano come il quartiere sia diventato teatro di scontri ideologici che riflettono le tensioni politiche attuali.

Reazioni politiche

La reazione al vandalismo non si è fatta attendere. Enzo Foschi, segretario romano del Pd, ha descritto l’accaduto come «un attacco vile» ma ha anche affermato che non ci si lascerà intimidire da tali gesti violenti. Foschi ha annunciato un presidio per oggi alle 18 davanti alle sezioni colpite dal vandalismo per ribadire l’impegno verso i valori della democrazia e dell’antifascismo.

Solidarietà è arrivata anche da diverse figure politiche locali e nazionali. La Cgil ha espresso sostegno ai partiti colpiti dal gesto vandalico mentre deputate dem come Michela Di Biase e Cecilia D’Elia hanno condannato fermamente gli atti neofascisti insieme all’eurodeputato Nicola Zingaretti ed al sindaco Roberto Gualtieri. Quest’ultimo ha sottolineato che Roma deve continuare a essere un luogo di libertà dove i valori democratici vengono difesi con fermezza.

Controversie sulla rimozione del murales

La decisione della municipalità romana di rimuovere il murales era stata oggetto di controversie prima degli attacchi vandali. Esponenti della Lega e Fratelli d’Italia avevano criticato l’intervento definendolo «ideologico». Marco Giovagnorio, rappresentante locale per Fratelli d’Italia insieme al deputato Andrea De Priamo, hanno lamentato la scelta di eliminare tutto il murales anziché limitarsi alla sola parte contenente riferimenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari.

Questa posizione riflette le divisioni politiche profonde presenti nella città riguardo alla gestione dei simbolismi storici legati al fascismo ed alla Resistenza italiana. Anche Daniele Giannini della Lega ha espresso disappunto nei confronti delle modalità con cui è stata gestita la situazione.

L’accaduto mette in luce non solo episodi isolati ma anche una battaglia culturale più ampia che coinvolge diversi gruppi politici ed associazioni nella capitale italiana.