Il mondo della moda è in fermento dopo la decisione di Dolce e Gabbana di cambiare i testimonial del loro celebre profumo Light Blue. La scelta di sostituire Bianca Balti, storica icona del marchio, con Vittoria Ceretti ha suscitato reazioni contrastanti tra gli appassionati. Mentre alcuni accolgono con entusiasmo il nuovo volto della campagna, altri esprimono disappunto per l’abbandono della modella che ha rappresentato il brand per anni.
Il cambio dei testimonial
Dolce e Gabbana hanno scelto di rinnovare la loro immagine associando al profumo Light Blue due nuovi volti: Vittoria Ceretti e Teo James. Questa decisione segna una svolta significativa nella strategia comunicativa del marchio, noto per le sue scelte audaci nel panorama della moda internazionale. Stefano Gabbana e Domenico Dolce, stilisti affermati con un patrimonio personale che si avvicina ai 4 miliardi di euro, hanno deciso così di puntare su nuove generazioni.
La sostituzione dei testimonial storici come Bianca Balti e David Gandy ha diviso l’opinione pubblica. Molti fan ritengono che la scelta non fosse necessaria, considerando l’affetto che il pubblico nutre nei confronti delle precedenti icone. Altri invece vedono in Vittoria Ceretti una bellezza fresca ed attuale capace di attrarre un pubblico più giovane.
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Bianca Balti sta affrontando un periodo difficile a causa della sua battaglia contro un cancro alle ovaie; questo rende ancora più delicata la situazione legata alla sua esclusione dalla campagna pubblicitaria. Nonostante ciò, ci si chiede se sia stata proprio lei a decidere di non rinnovare il contratto o se sia stata una scelta esclusivamente commerciale da parte del brand.
Donatella Versace smentisce fake news sul suo ristorante
Negli ultimi giorni si è diffusa la notizia dell’apertura a Miami del “Donatella“, un ristorante-club-albergo attribuito a Donatella Versace vicino alla casa dove fu assassinato Gianni Versace nel 1997. Questa informazione ha sollevato scalpore ma è stata prontamente smentita dalla stessa stilista attraverso i suoi canali ufficiali.
Donatella ha chiarito che non c’è alcun legame tra lei o la sua famiglia con questa nuova attività commerciale: “Voglio essere chiara… cercare profitto dalla nostra tragedia è vergognoso.” La notizia falsa sembra aver preso piede rapidamente sui social media senza verifiche adeguate da parte dei giornalisti coinvolti nella diffusione dell’informazione.
La questione pone interrogativi sulla responsabilità dei media nel riportare notizie sensibili riguardanti figure pubbliche come Donatella Versace. L’uso del suo nome in contesti commerciali senza autorizzazione potrebbe danneggiare ulteriormente l’immagine già fragile legata alla memoria del fratello Gianni.
Critiche al direttore del carcere Bollate dopo eventi tragici
Il direttore del carcere Bollate, Giorgio Leggieri, si trova ora sotto scrutinio dopo gli eventi drammatici causati dall’uscita anticipata dal carcere di Emanuele De Maria. Questo individuo era stato condannato per omicidio nel 2016 ed era stato considerato idoneo alla semilibertà dai consulenti psicologici dell’istituto penitenziario.
Dopo aver ottenuto permessi lavorativi all’esterno dal carcere, De Maria ha commesso nuovamente atti violenti uccidendo una donna madre di famiglia prima suicidandosi sul Duomo di Milano dopo aver tentato anche d’uccidere un collega di lavoro nell’albergo dove prestava servizio. Questi fatti hanno riacceso il dibattito sulla gestione delle misure alternative alla detenzione in Italia e sulla capacità delle istituzioni penitenziarie nell’effettuare valutazioni corrette sui detenuti.
La storia positiva riguardante Adriano Alia – ex detenuto diventato fotografo apprezzato – contrasta fortemente con quella tragica legata a De Maria; evidenziando le difficoltà sistemiche presenti nelle valutazioni effettuate dai consulenti carcerari su chi meriti realmente seconde opportunità o meno.