Liliana Segre, classe 1930, è una delle ultime testimoni della Shoah. La sua storia personale, segnata da eventi drammatici e dalla perdita della famiglia durante l’Olocausto, viene raccontata nel documentario “Liliana“, diretto da Ruggero Gabbai. Il film andrà in onda il 24 aprile alle 21.20 su Rai3 e offre uno sguardo intimo sulla vita di questa donna straordinaria.
La vita di Liliana Segre: un racconto di resilienza
Nata a Milano, Liliana ha vissuto esperienze che nessuno dovrebbe affrontare. A soli tredici anni fu deportata ad Auschwitz e portò con sé il numero tatuato sul braccio: 75190. Questa cifra rappresenta non solo la sua identità durante gli anni bui del nazismo ma anche un simbolo della lotta contro l’odio razziale. Dopo aver perso gran parte della sua famiglia nel campo di concentramento, ha dedicato la sua vita a mantenere viva la memoria dell’Olocausto.
Nel corso degli anni, Segre ha scelto di aprirsi al pubblico riguardo alla sua esperienza dolorosa. Ha parlato delle sue sofferenze ma anche dei momenti felici come moglie e madre. Questo approccio le ha permesso non solo di condividere il suo passato ma anche di educare le nuove generazioni sull’importanza della memoria storica.
Il documentario “Liliana” si propone proprio questo obiettivo: restituire al pubblico una visione completa della vita dell’ex deportata attraverso interviste storiche e momenti privati mai rivelati prima d’ora.
Un film-testamento per le nuove generazioni
“Liliana” è stato realizzato con grande cura dai figli Federica e Alberto che hanno voluto raccontare l’eccezionalità della loro madre dopo che per decenni aveva taciuto sulla propria esperienza nei campi nazisti. Il film include interviste risalenti agli anni ’90 conservate nell’archivio della fondazione Cdec ed altre recenti riprese effettuate nella sinagoga di Pesaro.
La scelta dei figli è stata motivata dalla consapevolezza del valore educativo del racconto materno; infatti, dopo aver tenuto nascosti i suoi ricordi per così tanto tempo, Liliana ha trovato il coraggio necessario per condividere la propria storia quando è diventata nonna.
Il documentario affronta temi complessi come solitudine e depressione che hanno accompagnato Segre nel corso degli anni; momenti difficili che fanno parte del suo percorso umano oltre a quello storico.
L’eredità culturale e sociale di Liliana Segre
Oltre alla testimonianza diretta dell’Olocausto, Liliana Segre rappresenta oggi un simbolo contro ogni forma d’odio razziale presente nella società contemporanea. Nel film emerge chiaramente quanto sia importante continuare a parlare del passato affinché simili atrocità non vengano dimenticate o minimizzate nel futuro.
Segre esprime preoccupazione riguardo all’oblio progressivo legato alla Shoah nei libri scolastici futuri; teme che tra trent’anni ci sarà poco spazio dedicato a questi eventi cruciali nella storia europea contemporanea. Nonostante ciò mantiene viva la speranza attraverso iniziative come Binario 21 – memoriale situato presso la stazione centrale di Milano – dove si commemorano le vittime dell’Olocausto ogni anno.
Anche se vive sotto scorta a causa delle minacce ricevute negli ultimi tempi legate all’antisemitismo crescente in Italia e altrove in Europa, continua instancabilmente il suo lavoro educativo con determinazione ed impegno costante verso i giovani affinché possano comprendere appieno gli orrori passati senza cadere nelle trappole dell’indifferenza o negazionismo storico.
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