Come conservare il tartufo fresco: consigli pratici per non rovinarlo
Profumato, prezioso e delicato: il tartufo è uno degli ingredienti più amati della cucina italiana, ma è anche tra i più fragili. Una volta acquistato o ricevuto in regalo, conservarlo correttamente è fondamentale per evitare che perda il suo inconfondibile aroma in pochi giorni.
Frigorifero sì, ma con le giuste accortezze
Il metodo più usato per conservare il tartufo fresco è tenerlo in frigorifero. Ma attenzione: va avvolto in carta assorbente (meglio se non profumata), da cambiare ogni giorno, e poi chiuso in un contenitore ermetico, possibilmente di vetro. È bene evitare la plastica troppo morbida o i sacchetti, che possono accelerare la formazione di muffe.
In queste condizioni, un tartufo fresco può durare dai 5 ai 7 giorni, a seconda della varietà e della maturazione.
Si può congelare?
Sì, soprattutto il tartufo nero. Dopo una pulizia delicata e un’asciugatura accurata, si può congelare intero o affettato, avvolto nella pellicola o in contenitori ermetici. Non va mai scongelato prima dell’uso: l’ideale è grattugiarlo direttamente da congelato.
Prodotti pronti come alternativa
Chi desidera godersi il tartufo tutto l’anno, può orientarsi su prodotti conservati artigianalmente, come creme, salse o carpacci. L’importante è controllare bene l’etichetta e scegliere marchi che usano tartufo vero e ingredienti naturali, senza ricorrere a profumi sintetici.
Il consiglio della redazione: se cercate una selezione di prodotti al tartufo conservati in modo artigianale e senza aromi artificiali, date uno sguardo alle proposte di Raparelli Tartufi, azienda agricola laziale specializzata in lavorazioni naturali e stagionali.