Angelo Becciu, cardinale sardo coinvolto in uno scandalo finanziario che ha scosso la Santa Sede, ha annunciato ufficialmente che non parteciperà al Conclave previsto per il prossimo 7 maggio. La sua scelta arriva dopo un periodo di intense discussioni e pressioni, ed è motivata dal desiderio di contribuire alla serenità dell’assemblea cardinalizia. Becciu ha dichiarato di voler obbedire alla volontà di Papa Francesco, pur mantenendo la convinzione della propria innocenza.
La decisione di Becciu e le sue motivazioni
In una nota pubblicata recentemente, Angelo Becciu ha spiegato le ragioni della sua scelta. “Avendo a cuore il bene della Chiesa,” scrive il cardinale, “ho deciso di obbedire come ho sempre fatto alla volontà di Papa Francesco.” Questa affermazione sottolinea l’intenzione del prelato di non creare ulteriori tensioni in un momento già delicato per la Chiesa cattolica. Nonostante l’attesa dell’appello contro la condanna ricevuta in primo grado dal Tribunale vaticano per lo scandalo legato al Palazzo di Londra, Becciu sembra aver scelto una strada che privilegia l’unità e la comunione all’interno del Conclave.
La notizia è giunta mentre si svolgeva la sesta Congregazione dei cardinali in Vaticano, evento cruciale nella preparazione del Conclave stesso. Questo incontro rappresenta un’opportunità per i membri del collegio cardinalizio di discutere questioni importanti riguardanti il futuro della Chiesa e le sfide da affrontare nei prossimi anni.
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Il caso giudiziario che coinvolge Becciu
Il cardinale Angelo Becciu è stato al centro delle cronache giudiziarie vaticane negli ultimi anni a causa dello scandalo relativo all’acquisto del palazzo situato a Sloane Avenue a Londra. L’immobile era stato acquistato dalla Santa Sede per circa 200 milioni di euro ed è diventato oggetto d’indagine dopo accuse riguardanti presunti malversazioni finanziarie.
Becciu era considerato uno dei collaboratori più fidati da Papa Francesco fino allo scoppio dello scandalo. La condanna ricevuta lo ha privato dei diritti connessi al suo ruolo ecclesiastico e ha segnato una fase difficile sia nella sua carriera sia nel rapporto con il pontefice argentino. Il processo attualmente in corso rappresenta uno dei casi più significativi nella storia recente della giustizia vaticana.
La carriera diplomatica e ecclesiastica
Angelo Becciu è nato nel 1948 ed è stato ordinato sacerdote nel 1972. Ha intrapreso una lunga carriera diplomatica all’interno della Santa Sede, iniziando nel servizio diplomatico dal 1° maggio 1984. Durante gli anni ’80 e ’90 ha prestato servizio presso diverse rappresentanze pontificie in paesi come Repubblica Centroafricana, Sudan, Nuova Zelanda e Stati Uniti.
Sotto Giovanni Paolo II fu nominato nunzio apostolico in Angola e São Tomé e Principe; successivamente lavorò anche come nunzio a Cuba durante il pontificato di Benedetto XVI. Nel 2011 entrò nella Segreteria di Stato come Sostituto per gli Affari Generali; questo ruolo fu confermato anche da Papa Francesco quando assunse l’incarico nel 2018 come cardinale prefetto della Congregazione delle cause dei santi.
La carriera ecclesiastica ricca ed articolata rende ancora più complessa la situazione attuale vissuta da Becciu; ora si trova ad affrontare un capitolo difficile mentre cerca chiarimenti sulla propria posizione all’interno della Chiesa cattolica.
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