Samuele, un giovane ventenne di Valfornace, ha trasformato il suo sogno di guidare escavatori in una concreta opportunità lavorativa grazie all’intervento di ActionAid. Dopo aver affrontato difficoltà personali e professionali, la sua storia rappresenta un esempio significativo del supporto offerto a chi si trova ai margini della società.
La vita a Valfornace e le sfide personali
Valfornace è un piccolo comune marchigiano situato tra le montagne dei Monti Sibillini, con meno di mille abitanti. Questo territorio ha subito gravi danni a seguito del terremoto del 2016, che ha portato alla demolizione della casa d’origine di Samuele quattro anni fa. Attualmente vive in un appartamento assegnato dal Comune insieme alla sua famiglia. La mancanza di opportunità lavorative nella zona ha reso difficile per lui trovare una strada da seguire.
Samuele ha abbandonato la scuola durante il terzo anno dell’istituto tecnico senza conseguire il diploma. La distanza dalla scuola e la mancanza di motivazione hanno contribuito alla sua decisione. All’età di 18 anni si è iscritto alla scuola guida con l’intento di ottenere la patente e cercare lavoro nella valle circostante, ma l’esame non è andato come sperava: quattro errori lo hanno escluso dall’ottenere la licenza. Questa esperienza negativa lo ha portato a chiudersi in sé stesso e ad abbandonare ogni tentativo per cercare occupazione.
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L’incontro con ActionAid
Nel 2024, Samuele incontra Domiziana Acciarri, case manager per ActionAid nel Centro Italia. Domiziana gestisce uno sportello itinerante nei comuni colpiti dal sisma per offrire supporto ai giovani in difficoltà come lui. Grazie all’attivazione della borsa d’inclusione, Samuele riceve assistenza economica per coprire i costi della scuola guida e supporto educativo per prepararsi agli esami teorici.
Con questo nuovo incoraggiamento, Samuele riprende fiducia in se stesso: «Ho iniziato a cercare attivamente lavoro», racconta entusiasta. Con l’aiuto di Domiziana visita il centro per l’impiego locale ed effettua diversi colloqui nelle aziende vicine al suo paese; tuttavia non tutte le esperienze sono state positive: dopo aver sperato in un’opportunità lavorativa presso una fabbrica locale senza ricevere risposta positiva dopo due colloqui si sente nuovamente demoralizzato.
L’opportunità che cambia tutto
La situazione cambia quando viene contattato da un’azienda specializzata nel settore degli escavatori che offre formazione interna ai nuovi assunti. Per Samuele questa rappresenta una chance unica: «Era esattamente ciò che sognavo fin da bambino», afferma con entusiasmo mentre racconta i passaggi necessari prima dell’assunzione ufficiale – dai colloqui alle visite mediche – tutti superati positivamente.
Recentemente ha iniziato ufficialmente a lavorare nell’azienda dove potrà finalmente realizzare quel sogno infantile legato agli escavatori; inoltre sta preparando nuovamente l’esame della patente grazie al sostegno ricevuto durante le ore dedicate allo studio condiviso.
Il contesto dei NEET tra i giovani italiani
La storia personale di Samuele riflette una realtà più ampia riguardante i giovani italiani classificati come NEET . Nel 2024 circa il 14,5% dei ragazzi tra i 15 e i 34 anni risultavano disoccupati o non impegnati in percorsi formativi da almeno sei mesi; questi dati evidenziano quanto sia cruciale intervenire su questa fascia giovanile vulnerabile.
Particolarmente preoccupante è la situazione nei territori colpiti dal terremoto del 2016, dove tassi elevati sono stati registrati nelle regioni Abruzzo , Lazio , Umbria e Marche . Nonostante ci siano stati miglioramenti negli ultimi due anni, ci sono segnali preoccupanti riguardo al ritorno delle fragilità sociali causate dalle conseguenze del sisma sulle vite quotidiane delle persone coinvolte.
L’impegno continuo di ActionAid
ActionAid continua ad operare attivamente nel Centro Italia attraverso progetti mirati come RETI – Rete Educativa Territoriale Inclusiva – sostenuta da Enel Cuore Onlus e Fondazione Deloitte; questo programma mira ad aiutare gli individui più vulnerabili nell’accesso ai servizi locali essenziali tramite sportelli itineranti dedicati all’ascolto delle esigenze specifiche delle comunità colpite dal terremoto.
In aggiunta alle borse d’inclusione destinate ai corsi professionali o alla scuola guida, vengono promossi percorsi formativi rivolti ai giovani dai sedici ai trentacinque anni volti al reinserimento sociale ed economico attraverso attività pratiche orientate alle loro aspirazioni individuali.
L’approccio personalizzato adottato consente ad ActionAid non solo d’intervenire direttamente sui bisogni immediati ma anche costruire relazioni solide sul territorio favorendo così processi inclusivi duraturi capaci d’incidere positivamente sulla vita quotidiana dei ragazzi coinvolti nei vari progetti attivati negli ultimi sette anni.