L’Agenzia delle Entrate ha recentemente pubblicato un vademecum utile ai cittadini per orientarsi tra i vari bonus fiscali disponibili per la stagione dichiarativa del 2025. Tra le agevolazioni più rilevanti figura il Bonus mobili ed elettrodomestici, che offre ai contribuenti la possibilità di beneficiare di una detrazione fiscale significativa. Questa misura è rivolta a chi effettua interventi di recupero del patrimonio edilizio e prevede un rimborso pari al 50% delle spese sostenute per l’acquisto di nuovi mobili e grandi elettrodomestici destinati all’arredo degli immobili ristrutturati.
I beni agevolabili
Il Bonus mobili ed elettrodomestici si applica all’acquisto di specifici beni, anche se acquistati all’estero, purché rispettino determinati standard di efficienza energetica. È importante sottolineare che l’agevolazione riguarda esclusivamente le spese sostenute per l’acquisto di articoli nuovi. Tra i beni che possono beneficiare della detrazione ci sono letti, armadi, cassettiere, librerie e scrivanie; in aggiunta anche tavoli, sedie e divani rientrano nella lista degli oggetti agevolabili. Anche i materassi e gli apparecchi d’illuminazione sono inclusi poiché considerati parte integrante dell’arredamento necessario.
Tuttavia, non tutti gli acquisti sono coperti dal bonus: porte interne, pavimenti come il parquet o tendaggi non possono essere detratti. Questo significa che i contribuenti devono prestare attenzione a quali articoli intendono acquistare se vogliono usufruire della detrazione prevista dalla normativa vigente.
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Limiti di detraibilità
La misura della detrazione è fissata al 50% delle spese sostenute fino a un massimo importo annuale di 5.000 euro nel corso del 2024. Questo limite si applica ad ogni singola unità immobiliare oggetto dei lavori di ristrutturazione e comprende anche le pertinenze associate alla stessa unità immobiliare o alle parti comuni interessate dall’intervento edilizio.
Per coloro che effettuano lavori su più unità immobiliari contemporaneamente, è possibile ottenere la detrazione più volte in base al numero delle proprietà coinvolte nei lavori. In caso invece si proceda con accorpamenti o suddivisioni tra diverse unità abitative durante il processo edilizio, sarà necessario fare riferimento alle unità catastali esistenti prima dell’inizio dei lavori piuttosto che quelle risultanti alla conclusione degli stessi.
Detrazioni non trasferibili
È fondamentale sapere che la parte della detrazione non utilizzata nell’anno corrente non può essere trasferita né in caso di decesso del contribuente né nel caso venga venduto l’immobile soggetto a recupero edilizio. Questo aspetto differenzia il Bonus mobili da altre forme d’agevolazione legate agli interventi sul patrimonio edilizio dove eventuali rate residue possono essere cedute all’acquirente dell’immobile.
Nel calcolo del limite annuale da considerare per la verifica dei 5 mila euro si dovrà tenere conto anche delle eventuali spese già sostenute nell’anno precedente collegate agli stessi interventi realizzati nel medesimo anno fiscale; ciò avviene solo se vi è sufficiente capienza nel plafond disponibile dell’anno corrente stesso. Tuttavia, le spese effettuate nell’anno precedente relative a interventi completati prima del periodo attuale non verranno considerate ai fini della nuova richiesta.
La fruizione della detrazione avviene attraverso dieci quote annuali uguali; questo sistema consente una pianificazione finanziaria più gestibile da parte dei contribuenti interessati ad investire nella riqualificazione dei propri ambienti domestici senza incorrere in difficoltà economiche immediate legate agli acquisti necessari.