Meta, la società madre di Facebook, sta investendo fortemente nel suo servizio di intelligenza artificiale, Meta AI. Questo progetto ambizioso mira a trasformare il modo in cui gli utenti interagiscono online e si relazionano tra loro. Mark Zuckerberg ha delineato una visione in cui le AI non solo generano contenuti ma potrebbero anche sostituire alcune delle dinamiche sociali tradizionali.
L’espansione di Meta AI nelle app di messaggistica
Negli ultimi tempi, Meta ha integrato la sua tecnologia di intelligenza artificiale in tutte le sue applicazioni di messaggistica, come WhatsApp e Messenger. Questa mossa è stata concepita per competere con altri giganti del settore come ChatGPT e Google Gemini. Tuttavia, l’obiettivo finale va oltre la semplice generazione automatica di testi o immagini su richiesta degli utenti.
Zuckerberg ha espresso chiaramente che il suo intento è quello di ridefinire l’esperienza digitale attraverso un uso massiccio dell’intelligenza artificiale. In diverse interviste recenti, ha parlato della possibilità che i bot possano diventare sempre più realistici e capaci di instaurare relazioni simili a quelle umane. Questo approccio potrebbe portare alla creazione di “amici” digitali che riempiono spazi vuoti nelle vite sociali degli utenti.
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La visione controversa del fondatore
In un’intervista con Dwarkesh Patel, esperto nel campo dell’AI, Zuckerberg ha rivelato che molti americani hanno meno amici rispetto al passato e desidererebbero avere più connessioni sociali. Da qui nasce l’idea che le intelligenze artificiali possano colmare questo gap sociale creando interazioni simulate ma abbondanti.
Zuckerberg sottolinea anche quanto gran parte della cultura internet sia alimentata da meme e umorismo; secondo lui, le AI potrebbero contribuire significativamente a queste dinamiche culturali senza richiedere sforzi umani diretti. Queste affermazioni suscitano interrogativi sulla mancanza apparente d’empatia nella sua visione: si tratta davvero della soluzione ai problemi sociali o semplicemente un modo per aumentare il controllo su come gli utenti consumano contenuti?
Gli investimenti strategici nel campo dell’intelligenza artificiale
Meta non è nuova agli investimenti ingenti nell’innovazione tecnologica; negli ultimi anni ha dedicato miliardi al metaverso ma ora sembra voler concentrare maggiormente i suoi sforzi sull’intelligenza artificiale come modello commerciale chiaro ed efficace per la pubblicità online.
La guerra avviata da Apple nel 2021 con il lancio della funzione App Tracking Transparency aveva creato difficoltà significative per Meta nella raccolta dei dati utente necessari alla pubblicità mirata. Tuttavia, grazie all’implementazione delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, l’azienda è riuscita a mitigare questi effetti negativi migliorando i propri algoritmi pubblicitari.
Zuckerberg prevede ulteriormente una semplificazione radicale del processo pubblicitario: aziende clienti potrebbero collegarsi direttamente ai servizi offerti da Meta senza necessità d’intermediari creativi o analisi demografiche complesse.
Un futuro automatizzato per la pubblicità online
Il futuro delineato da Zuckerberg presenta uno scenario dove tutto ciò che vediamo sui nostri feed potrebbe essere gestito automaticamente dall’intelligenza artificiale sviluppata da Meta. Ciò solleva interrogativi etici riguardo alla trasparenza dei dati forniti dall’azienda stessa; già in passato ci sono stati casi in cui Meta è stata accusata d’inflazionare statistiche relative alle visualizzazioni video sulla propria piattaforma.
L’idea centrale sembra essere quella d’un web dove gli inserzionisti dovranno riporre fiducia nei numeri forniti dalla compagnia piuttosto che basarsi su strategie creative tradizionali. Si prospetta quindi un mondo dove figure professionali legate al marketing potrebbero diventare obsolete mentre i contenuti generati dalle AI invadono sempre più le nostre vite quotidiane.