La street art sta vivendo un momento di grande espansione a Roma, con un numero crescente di murales che abbelliscono le facciate degli edifici e contribuiscono alla riqualificazione di aree spesso trascurate. Queste opere non solo valorizzano il paesaggio urbano, ma offrono anche una nuova identità ai quartieri. Tour guidati permettono ai visitatori di scoprire queste creazioni artistiche che raccontano storie e culture locali.
La street art come strumento di comunicazione
Negli ultimi anni, la street art è diventata un mezzo efficace per la rigenerazione estetica delle città. A Roma, questo fenomeno ha preso piede grazie all’interesse da parte delle istituzioni e del terzo settore nel promuovere progetti artistici autorizzati. Un esempio emblematico è rappresentato dai silos della metro C in piazza Venezia, dove le opere degli artisti Pietro Ruffo e Marinella Senatore hanno trasformato spazi altrimenti grigi in luoghi d’arte visiva.
Questi murales non sono solo decorativi; fungono da catalizzatori per il cambiamento sociale ed economico nei quartieri più degradati. Offrono opportunità a talenti emergenti che possono esprimersi attraverso forme artistiche meno convenzionali rispetto alla tradizionale bomboletta spray. Da oltre vent’anni, i murales stanno contribuendo a ridefinire l’identità dei luoghi romani, rendendo possibile anche la geolocalizzazione delle opere tramite app dedicate.
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Le origini del progetto MURo
Nel 2010, David Vecchiato, noto come Diavù, ha fondato il progetto MURo con l’obiettivo di portare arte nelle strade romane. Iniziando dal Quadraro e Torpignattara, il progetto si è ampliato includendo iniziative come GRAart — una serie di maxi interventi attorno al Grande Raccordo Anulare — e Popstairs che ha visto cinque scalinate decorate con opere significative tra cui ritratti iconici come quello dell’attrice Ingrid Bergman.
Questa iniziativa ha aperto nuove prospettive per gli artisti locali e ha incentivato altre collaborazioni tra arte contemporanea ed enti pubblici o privati nella capitale italiana.
Murales dedicati alle icone della romanità
Nel 2014, Lucamaleonte realizzò uno dei suoi primi grandi interventi su commissione: un gigantesco ritratto dell’ex calciatore Francesco Totti su una scuola in via Sibari vicino Porta Metronia. Questo lavoro faceva parte del progetto “Mitologia contemporanea” promosso dall’associazione “999 Contemporary“. Da quel momento, Lucamaleonte ha collaborato con AS Roma per creare murales dedicati ad altre figure celebri della cultura romana.
Tra questi ci sono ritratti iconici come quello sorridente dell’attore Gigi Proietti in via Tonale o quello del cantautore Lando Fiorini a Testaccio. Altri esempi includono immagini evocative legate al cinema italiano come quelle dedicate a Sergio Leone ed Ennio Morricone sparse nei vari quartieri della città.
Il museo condominiale di Tor Marancia
Il complesso residenziale popolare di Tor Marancia si è trasformato in un vero museo all’aperto grazie ai 22 murales realizzati nell’ambito del progetto Big City Life. Queste opere hanno reso il luogo attrattivo sia per i residenti sia per i turisti desiderosi di immortalare scorci caratteristici sui social media.
Un’opera significativa è “Il bambino redentore” dell’artista francese Seth; essa commemora Luca, un giovane residente scomparso tragicamente mentre giocava a calcio nel cortile sottostante le palazzine dipinte.
L’arte al Trullo: Uman e altri talentuosi artisti
Al Trullo si trova uno dei più notabili esempi recenti della street art romana: l’opera “Il Bacio” dell’artista Manuela Merlo , ispirata al celebre dipinto di Gustav Klimt ma reinterpretata attraverso una lente moderna che sfida gli stereotipi gender. Questo angolo della capitale ospita numerose creazioni artistiche che mescolano poesia visiva ad elementi astratti realizzati dalla coppia Sten & Lex insieme ad altri artisti coinvolti in progetti comunitari promossi da Centostazioni FS ed Eataly presso la Stazione Ostiense.