Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, esprime dubbi sul cosiddetto “format ristretto dei volenterosi” in merito all’incontro di Tirana tra i leader di Francia, Regno Unito, Polonia e Ucraina. La premier Giorgia Meloni non ha partecipato all’evento e ha giustificato la sua assenza con motivazioni legate alla coerenza della posizione italiana sulla questione ucraina. Tuttavia, le sue affermazioni sono state prontamente smentite dal presidente francese Emmanuel Macron.
L’incontro di Tirana e la posizione dell’Italia
Venerdì scorso si è svolto un incontro a Tirana tra i leader di Francia, Regno Unito, Polonia e Ucraina per discutere della situazione in Ucraina. Giorgia Meloni non era presente all’appuntamento e ha spiegato che l’Italia non intende inviare truppe nel paese colpito dalla guerra. Secondo la premier, partecipare a incontri che trattano temi sui quali l’Italia non si è dichiarata disponibile sarebbe stato incoerente.
Tuttavia, il presidente francese Emmanuel Macron ha contestato questa interpretazione delle intenzioni del meeting. In una dichiarazione chiara e diretta rilasciata dopo l’incontro, Macron ha affermato che non si era mai discusso dell’invio di truppe ma piuttosto di un cessate il fuoco in Ucraina. Ha invitato a evitare malintesi o false informazioni riguardo agli obiettivi dell’incontro.
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Le critiche al formato ristretto
Fazzolari ha commentato le dinamiche del summit sostenendo che il formato ristretto dei volenterosi potrebbe risultare controproducente per l’unità occidentale. Ha messo in discussione la necessità di un gruppo esclusivo che possa far apparire altri Stati membri come meno impegnati nella causa ucraina. Il sottosegretario ritiene che questo approccio possa indebolire la coesione dell’Unione Europea invece di rafforzarla.
Secondo Fazzolari, storicamente la forza dell’Occidente risiede nella sua compattezza; pertanto un’iniziativa come quella proposta rischia solo di creare divisioni inutili tra gli alleati tradizionali nel sostegno all’Ucraina contro le aggressioni russe. Ha citato paesi come Danimarca, Svezia e Olanda come esempi significativi della cooperazione europea già esistente nel contesto della crisi ucraina.
La posizione strategica del governo italiano
Fazzolari ribadisce che sia Giorgia Meloni sia il governo italiano hanno sempre mantenuto una posizione chiara nel supporto al popolo ucraino contro le azioni aggressive della Russia guidata da Vladimir Putin. Questa scelta viene vista come parte integrante di una visione strategica più ampia rispetto alla sola guerra in corso in Ucraina.
Il sottosegretario sostiene con fermezza che l’impegno italiano è volto a mantenere unite tutte le forze occidentali davanti alle sfide globali attuali ed evidenzia quanto sia fondamentale continuare su questa strada senza farsi influenzare da iniziative potenzialmente divisive o poco chiare nei loro obiettivi reali.
In risposta alle critiche provenienti dalle opposizioni politiche italiane riguardo a una presunta isolazionismo del Paese nelle questioni internazionali legate all’Ucraina, Fazzolari afferma con sicurezza: “Con questa opposizione siamo condannati a governare a lungo”. Riferendosi al disorientamento degli italiani nei confronti delle posizioni confuse espresse da alcuni leader europei sull’Ucraina negli ultimi tempi.