Il 31 marzo scorso, una rapina audace ha scosso la tranquillità di Casaloldo, quando due uomini armati di machete hanno fatto irruzione nella sala giochi “Best Game S.a.S.”. I malviventi, con il volto coperto, hanno minacciato la dipendente presente e si sono fatti consegnare un bottino di 4.650 euro prima di fuggire a bordo di una Lancia Y10. Le forze dell’ordine sono intervenute prontamente per avviare le indagini.
La rapina e l’intervento delle forze dell’ordine
Nella mattinata del 31 marzo, i due rapinatori hanno messo in atto il loro piano all’interno della sala giochi situata nel centro di Casaloldo. Con un machete alla mano e i volti coperti da passamontagna, hanno intimorito la dipendente costringendola a consegnare l’incasso della giornata. Dopo aver ottenuto il denaro contante, i malviventi sono fuggiti rapidamente dalla scena del crimine.
Immediatamente dopo l’allerta ricevuta dal personale della sala giochi, i Carabinieri della Stazione di Castel Goffredo sono giunti sul posto per raccogliere testimonianze e prove utili all’indagine. A supporto delle operazioni iniziali è intervenuto anche il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castiglione delle Stiviere. Gli investigatori si sono messi subito al lavoro per ricostruire gli eventi e identificare i responsabili.
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L’indagine che ha portato ai primi arresti
Grazie a un’attività investigativa meticolosa condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo, gli agenti sono riusciti a tracciare gli spostamenti dei rapinatori poco più di 24 ore dopo il colpo. Il primo fermo è stato eseguito nei confronti di un uomo residente a Canneto sull’Oglio: un 58enne ritenuto coinvolto nella rapina in concorso con altri complici.
Durante la perquisizione dell’abitazione del sospettato, le forze dell’ordine hanno trovato circa 2.200 euro in contante che si presumeva fossero parte del bottino rubato durante la rapina; inoltre sono stati rinvenuti anche abiti utilizzati durante l’assalto e lo stesso machete impiegato nel crimine.
Secondo arresto: individuato complice albanese
Le indagini non si sono fermate al primo arresto; infatti proseguendo nelle attività investigative fino al 17 maggio successivo è stato possibile identificare un secondo soggetto coinvolto nella vicenda: un giovane albanese residente ad Asola. Questo individuo è stato raggiunto da una misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Mantova su proposta della Procura locale.
Il venticinquenne è considerato co-responsabile della rapina avvenuta alla sala giochi ed è stato tratto in arresto dopo che gli investigatori avevano raccolto sufficienti prove contro di lui nel corso delle indagini approfondite svolte nei mesi precedenti.
Dopo aver completato tutte le formalità necessarie post-arresto, l’uomo è stato trasferito presso la casa circondariale di Mantova dove rimane attualmente sotto custodia giudiziaria mentre proseguono le procedure legali nei suoi confronti.
Le azioni tempestive dei Carabinieri non solo hanno portato all’arresto dei presunti autori ma anche al recupero parziale del denaro rubato durante la violenta incursione nella sala giochi.