Nella giornata del 22 maggio 2025, Roma ha reso omaggio a Nino Benvenuti, uno dei più grandi pugili italiani di sempre. La Chiesa degli Artisti ha accolto familiari, amici e fan che hanno voluto partecipare all’ultimo saluto a un campione che ha lasciato un segno indelebile nella storia dello sport italiano. Presenti anche autorità sportive e politiche, la cerimonia si è trasformata in un momento di celebrazione della vita e delle conquiste di Benvenuti.
Un tributo emozionante alla carriera di Nino Benvenuti
La cerimonia funebre si è svolta in un’atmosfera carica di emozione. Tra i partecipanti spiccavano il ministro dello Sport Andrea Abodi e il presidente del Coni Giovanni Malagò. Quest’ultimo ha ricordato con affetto i momenti trascorsi insieme al campione, sottolineando l’importanza della sua figura non solo come atleta ma anche come persona. Malagò ha richiamato alla mente la grande festa organizzata nel 2017 per celebrare il cinquantesimo anniversario del famoso incontro contro Emile Griffith: “Ci sentivamo spesso – ha dichiarato – era una persona dalla gentilezza enorme”.
Benvenuti non era solo un simbolo sportivo; era anche una figura pubblica rispettata per la sua disponibilità ad aiutare gli altri. Malagò lo ha descritto come qualcuno che affrontava le sfide con fierezza e orgoglio, specialmente durante la malattia che lo aveva colpito negli ultimi anni.
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La presenza delle istituzioni e dei vigili del fuoco
Accanto ai familiari si sono trovati alcuni membri dei Vigili del Fuoco, corpo nel quale Benvenuti militava quando conquistò l’oro olimpico alle Olimpiadi di Roma nel 1960. Questo legame tra sport e servizio pubblico rappresenta una parte fondamentale dell’identità dell’atleta, evidenziando il suo impegno sia dentro che fuori dal ring.
La destra italiana non è mancata all’appuntamento: accanto all’ingresso della chiesa è stata deposta una corona di fiori da parte del partito Fratelli d’Italia con un messaggio personale firmato dalla premier Giorgia Meloni. Anche Gianfranco Fini, storico ex leader di Alleanza Nazionale, era presente per rendere omaggio al pugile veneto.
L’uscita del feretro tra applausi e ricordi
Al termine della cerimonia religiosa, il feretro è stato portato fuori dalla chiesa in Piazza del Popolo dove i presenti hanno applaudito calorosamente mentre alcuni intonavano frasi affettuose come “Buon viaggio re!”. Questo gesto collettivo rappresenta non solo l’affetto verso Benvenuti ma anche l’eredità duratura lasciata dal campione nella memoria collettiva degli italiani.
Il saluto finale a Nino Benvenuti segna la chiusura di un capitolo importante nella storia dello sport italiano; tuttavia le sue gesta continueranno a ispirare generazioni future sia dentro che fuori dal ring.