La premier Giorgia Meloni ha confermato la posizione dell’Italia nei confronti di Israele, sottolineando l’importanza di mantenere aperto il dialogo. Nonostante le manifestazioni pro-Palestina che hanno avuto luogo a Roma, Meloni ha affermato che è fondamentale continuare a esercitare pressioni su Tel Aviv per porre fine al conflitto in corso. La questione del riconoscimento dello Stato della Palestina è stata al centro di un recente incontro tra Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron.
Il dialogo con Israele e le preoccupazioni sulla situazione a Gaza
Durante un incontro durato quattro ore con Macron, tenutosi giovedì scorso, Meloni ha discusso delle attuali tensioni in Medio Oriente e delle difficoltà affrontate dalla popolazione civile nella Striscia di Gaza. Macron ha esortato i leader europei ad agire rapidamente per evitare una crisi umanitaria senza precedenti. Le sue parole sono state chiare: “Facciamo qualcosa o di Gaza non resterà più nulla.” Questo appello si inserisce nel contesto più ampio delle relazioni internazionali, dove la Francia sta cercando di mobilitare altri Paesi in un’azione collettiva.
Meloni ha condiviso le preoccupazioni espresse da Macron riguardo alla situazione critica dei civili a Gaza, ma rimane ferma nella sua convinzione che la soluzione debba passare attraverso negoziati diretti tra le parti coinvolte nel conflitto. La premier italiana sostiene da sempre l’approccio dei “due Stati”, ritenendo sia l’unico modo per garantire una pace duratura nella regione.
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Nonostante ciò, ci sono segnali che indicano una certa cautela anche da parte della Francia riguardo al riconoscimento formale dello Stato palestinese. Recenti sondaggi mostrano infatti che una parte significativa dell’opinione pubblica francese si oppone all’iniziativa proposta dal governo. Inoltre, ci sono timori tra i leader europei sul fatto che un riconoscimento possa ulteriormente complicare i rapporti con Israele.
Le manifestazioni pro-Palestina e le richieste del pubblico
Il 7 giugno 2025 si è svolta una grande manifestazione a piazza San Giovanni a Roma, dove migliaia di persone hanno chiesto al governo italiano di riconoscere ufficialmente lo Stato della Palestina e fermare l’invio d’armi verso Israele. Nonostante queste richieste fortemente sentite dalla popolazione italiana, Palazzo Chigi ha ribadito la sua posizione contraria alla revisione dell’accordo d’associazione tra Unione Europea e Israele.
Il governo italiano sostiene infatti che mantenere canali diplomatici aperti sia essenziale per promuovere il dialogo piuttosto che chiudere ogni possibilità d’interlocuzione con Tel Aviv. In questo contesto, Palazzo Chigi ha confermato anche la sospensione delle nuove licenze d’esportazione verso Israele dal 7 ottobre scorso; tuttavia i contratti già esistenti vengono gestiti caso per caso dall’autorità competente.
Le dichiarazioni provenienti dal governo italiano evidenziano come non solo l’Italia ma anche altri Paesi europei stiano mostrando cautela nell’affrontare questa delicata questione geopolitica. Gli eventi recenti suggeriscono quindi un clima teso ma cauto nelle relazioni internazionali riguardanti il conflitto israelo-palestinese.
Prospettive future: incontri internazionali sul Medio Oriente
In vista del G7 previsto a Kananaskis in Canada, ci si aspetta che la crisi mediorientale venga discussa approfonditamente dai leader mondiali presenti all’incontro. È probabile che Macron colga questa occasione per sollevare nuovamente la questione del riconoscimento dello Stato palestinese; tuttavia alcuni analisti avvertono come potrebbe essere difficile ottenere progressi significativi data la presenza degli Stati Uniti sotto leadership Trump durante queste discussioni.
Inoltre alla conferenza programmata a New York dal 17 al 20 giugno organizzata da Francia e Arabia Saudita potrebbero emergere misure preliminari piuttosto che annunci formali sul riconoscimento dello Stato palestinese stesso; questo approccio riflette probabilmente i timori legati alle reazioni israeliane ed ai possibili effetti destabilizzanti sull’intera regione mediorientale.