Elena Cattaneo, scienziata di fama internazionale e senatrice a vita, racconta il suo percorso professionale e personale in un’intervista rilasciata a Wired. Conosciuta per i suoi studi sulla malattia di Huntington, Cattaneo ha dedicato la sua vita alla ricerca scientifica e alla divulgazione, cercando di ispirare le giovani generazioni a seguire le proprie passioni senza farsi condizionare dai ruoli imposti dalla società.
La carriera accademica e il contributo alla ricerca
Elena Cattaneo è professoressa ordinaria di Farmacologia all’Università degli Studi di Milano. Qui dirige il Laboratorio di biologia delle cellule staminali e farmacologia delle malattie neurodegenerative. La sua carriera è caratterizzata da un forte impegno nella ricerca scientifica, che ha portato a importanti scoperte nel campo delle malattie neurodegenerative. La sua passione per la scienza si riflette nel suo approccio libero e indipendente al lavoro, dove cerca sempre nuove strade da percorrere.
Cattaneo non è solo una ricercatrice; è anche un’attivista per la libertà della scienza. In qualità di senatrice a vita, si batte affinché la ricerca possa progredire senza vincoli politici o economici. Ha lanciato iniziative come Unistem Day, una giornata dedicata alla promozione della cultura scientifica nelle scuole italiane ed europee. Questo evento coinvolge ogni anno migliaia di studenti in attività pratiche e teoriche legate alle neuroscienze.
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La sua visione della scienza va oltre l’accademia: crede fermamente nell’importanza dell’impegno civile attraverso il sapere scientifico. Secondo lei, “il mondo prima di tutto è degli altri”, sottolineando così l’importanza del servizio verso gli altri attraverso il proprio lavoro.
L’ispirazione personale: dalla famiglia all’università
Cresciuta in una famiglia semplice con un padre operaio della Fiat, Elena Cattaneo ha ricevuto dai suoi genitori un grande insegnamento: quello dell’importanza dello studio come forma di libertà personale e sociale. Questa consapevolezza l’ha spinta ad iscriversi alla facoltà di Farmacia all’Università Statale di Milano; una scelta dettata dal desiderio non solo d’imparare ma anche d’onorare i sacrifici dei suoi genitori che non avevano avuto accesso agli studi superiori.
Durante gli anni universitari ha vissuto momenti indimenticabili che hanno segnato profondamente il suo percorso formativo: “Nelle aule della Statale toccavo il cielo con un dito”. Questi anni sono stati fondamentali per costruire le basi del suo futuro professionale ma anche per sviluppare una coscienza critica rispetto al ruolo della donna nella società contemporanea.
Cattaneo incoraggia tutte le ragazze ad immaginarsi libere da stereotipi sociali o aspettative esterne riguardo al loro futuro professionale: “Scelgano se stesse”, afferma con convinzione durante l’intervista. Per lei ogni giovane dovrebbe avere la possibilità d’inventarsi un percorso unico basato sulle proprie aspirazioni personali piuttosto che su modelli predefiniti.
Il messaggio alle nuove generazioni
Uno dei temi centrali del discorso pubblico condotto da Elena Cattaneo riguarda l’importanza dell’educazione scientifica tra i giovani. Attraverso eventi come Unistem Day, riesce ad avvicinare migliaia d’alunni al mondo delle neuroscienze, stimolando curiosità ed interesse verso materie spesso considerate complesse o lontane dalla realtà quotidiana degli studenti.
In questo contesto educativo riveste particolare importanza anche il messaggio rivolto alle ragazze riguardo ai loro sogni futuri; secondo Cattaneo non ci sono limiti né barriere quando si tratta d’immaginarsi nei ruoli più disparati nel campo della scienza o in qualsiasi altro settore lavorativo desiderino intraprendere.
La figura pubblica ed accademica rappresentata da Elena Cattaneo continua quindi ad essere fonte d’ispirazione sia per chi già lavora nel campo scientifico sia per chi sta muovendo i primi passi nel mondo accademico o professionale.