Un grave incidente aereo ha scosso l’India venerdì 13 giugno 2025, quando un Boeing 787-8 Dreamliner è precipitato poco dopo il decollo dall’aeroporto di Ahmedabad. Tra le 242 persone a bordo, solo un passeggero è riuscito a salvarsi. La sua testimonianza offre uno sguardo angosciante su quanto accaduto.
Il racconto di Vishwash Kumar Ramesh
Vishwash Kumar Ramesh, un uomo di 40 anni con cittadinanza britannica, si trova attualmente ricoverato presso l’ospedale civile di Asarwa. Le sue parole descrivono una scena da incubo: “Quando mi sono svegliato c’erano corpi ovunque, un fumo spaventoso che mi bloccava il respiro.” Nonostante le gravi ferite subite – volto bruciato e corpo fasciato – la sua voce trasmette una forza sorprendente. La carta d’imbarco del volo AI117 è ancora nelle sue tasche; quel posto accanto al portellone d’emergenza potrebbe avergli salvato la vita.
Il volo era diretto verso Londra Gatwick e trasportava 230 passeggeri insieme ai membri dell’equipaggio. Pochi secondi dopo il decollo, alle ore 13:38 locali, l’aereo ha subito una tragica avaria che ha portato alla sua caduta. Vishwash ricorda distintamente i momenti immediatamente precedenti all’incidente: “Trenta secondi dopo il decollo ho sentito un rumore fortissimo seguito da uno scoppio e poi tutto si è oscurato.” Le fiamme hanno circondato l’aeromobile mentre lui cercava disperatamente una via d’uscita.
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Dopo essersi risvegliato tra i rottami dell’aereo distrutto, Vishwash ha trovato la forza per alzarsi e correre verso la salvezza nonostante il caos intorno a lui: “Mi sono alzato tra i pezzi dell’aereo… Solo quel rombo nelle orecchie e il calore che bruciava la pelle.”
La ricerca dei dispersi
La tragedia non colpisce solo Vishwash ma anche molte altre famiglie coinvolte nell’incidente. Suo fratello Ajay Kumar Ramesh, di 45 anni, era seduto in una fila diversa ed è purtroppo tra le vittime del disastro. Durante questo momento straziante per lui e per gli altri familiari presenti all’ospedale civile di Asarwa, c’è chi cerca disperatamente notizie sui propri cari.
Le scene nel reparto generale dell’ospedale sono toccanti; familiari piangono e cercano informazioni sui passeggeri scomparsi. Alcuni urlano nomi nella speranza di ricevere notizie positive mentre altri pregano silenziosamente per i loro cari ancora dispersi tra le macerie del volo AI117.
Tra coloro che attendono notizie c’è anche l’ex primo ministro del Gujarat Vijay Rupani; sebbene non ci siano conferme ufficiali sulla sua presenza a bordo del volo tragico, il suo assistente rimane sul posto in attesa di aggiornamenti.
Un miracolo nel dolore
Vishwash riflette sul suo stato attuale con incredulità: “Non so come ho fatto ad uscire vivo da questa situazione.” Per lui questo evento rappresenta sia una fortuna incredibile sia un peso insopportabile dovuto alla perdita del fratello Ajay. Con voce tremante chiede aiuto agli operatori sanitari presenti nell’ospedale mentre stringe forte quella carta d’imbarco diventata simbolica della sua lotta per sopravvivere.
La comunità locale sta vivendo momenti difficili mentre si cerca di elaborare quanto accaduto durante questo tragico evento che ha colpito così profondamente molte famiglie indiane ed estere coinvolte nel disastro aereo più recente della storia indiana moderna.