Josef Aschbacher, direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea , ha lanciato un chiaro allerta riguardo alla situazione critica che coinvolge diversi programmi scientifici e di esplorazione spaziale. A causa dei tagli del 25% al budget della Nasa, decisi dall’amministrazione Trump per il 2026, numerosi progetti in collaborazione tra Esa e Nasa rischiano di essere cancellati o ridotti. Questa notizia è emersa dopo la recente riunione del Consiglio dell’Esa tenutasi a Parigi.
Tre missioni a rischio
Durante la riunione, Aschbacher ha espresso le sue preoccupazioni riguardo a tre specifiche missioni che potrebbero subire gravi conseguenze: il rivelatore di onde gravitazionali Lisa, l’orbiter per Venere EnVision e il NewAthena, considerato il più grande osservatorio a raggi X mai progettato. Carole Mundell, direttrice della scienza dell’Esa, ha confermato queste preoccupazioni sottolineando che delle 19 missioni in programma congiuntamente con la Nasa, queste tre sono attualmente sotto esame critico.
La situazione si complica ulteriormente considerando che ogni progetto richiede una pianificazione meticolosa e risorse finanziarie adeguate. La cancellazione o la riduzione di uno solo di questi programmi potrebbe avere ripercussioni significative non solo sul progresso scientifico ma anche sulle collaborazioni internazionali nel campo dello spazio. Le implicazioni vanno oltre i singoli progetti; esse toccano i fondamenti stessi delle relazioni tra agenzie spaziali europee e americane.
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Opzioni alternative da valutare
Aschbacher ha dichiarato che l’Esa sta attualmente analizzando le possibili opzioni per mitigare gli effetti dei tagli previsti dalla Nasa. “Stiamo valutando come utilizzare al meglio gli investimenti fatti dai nostri Stati membri”, ha affermato Aschbacher durante la riunione. È evidente che ci sono scadenze imminenti da rispettare e decisioni cruciali da prendere nel prossimo futuro.
Il direttore generale ha messo in evidenza due aspetti fondamentali: quanto costerebbe aspettare ulteriormente prima di prendere decisioni definitive e quanto tempo sia possibile attendere senza compromettere i progetti già avviati. L’urgenza è palpabile poiché ogni giorno senza una soluzione chiara può portare a ritardi significativi nelle attività programmate.
Situazione complessa negli Stati Uniti
La questione dei finanziamenti alla Nasa è parte di un negoziato complesso in corso negli Stati Uniti. Aschbacher ha chiarito che non spetta all’Esa commentare o interferire nei negoziati interni americani; tuttavia, l’agenzia europea è direttamente interessata dalle potenziali cancellazioni o riduzioni nei settori legati alle sue attività collaborative con la Nasa.
“Al momento non ci sono state decisioni definitive né cancellazioni,” ha precisato Aschbacher. Questo lascia aperta una finestra temporale durante la quale si possono ancora esplorare soluzioni alternative prima che diventi necessario congelare alcune attività previste nell’ambito delle collaborazioni internazionali nello spazio.
Piano B in fase di sviluppo
Carole Mundell si è mostrata ottimista riguardo alla possibilità di trovare soluzioni alternative per fronteggiare eventuali mancanze nei contributi economici dalla parte americana: “Stiamo valutando diverse opzioni.” Un piano B sembra essere già in fase di elaborazione dall’Esa con l’intento di presentarlo prima della prossima riunione del Consiglio ministeriale prevista per novembre 2025.
In questa occasione sarà discusso il nuovo budget triennale dell’Agenzia Spaziale Europea ed eventuale approvazione dei piani futuri sarà cruciale non solo per garantire continuità ai progetti esistenti ma anche per rafforzare le relazioni internazionali nel settore spaziale.