Amos Gitai presenta il suo “Golem”: un messaggio di speranza e unità al Teatro Mercadante

Amos Gitai presenta “Golem” al Teatro Mercadante di Napoli, un’opera multilingue che esplora l’antisemitismo e promuove l’inclusione sociale attraverso la diversità culturale e il dialogo tra popoli.
Amos Gitai presenta il suo "Golem": un messaggio di speranza e unità al Teatro Mercadante - Socialmedialife.it

Amos Gitai, regista di fama internazionale originario di Haifa, ha presentato ieri il suo spettacolo “Golem” al Teatro Mercadante di Napoli. Questo evento segna la prima italiana dopo il successo ottenuto a Parigi e si inserisce nella rassegna estiva “Pompeii theatrum mundi”. La compagnia teatrale che accompagna Gitai è un microcosmo rappresentativo della diversità culturale, con attori provenienti da nazioni in conflitto come Israele, Palestina e Iran. L’opera affronta temi profondi legati all’umanità e alla speranza.

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Il significato del Golem

Il titolo dello spettacolo richiama una figura mitica della tradizione ebraica: il Golem, una creatura d’argilla animata dal potere del nome divino. Nel corso dei secoli, questa figura ha assunto significati diversi; inizialmente simbolo di protezione per gli Ebrei contro le ingiustizie, oggi rappresenta anche i rischi legati alla tecnologia e al potere umano. Gitai sottolinea che il Golem può essere sia salvatore che distruttore; una metafora delle sfide contemporanee. La domanda centrale rimane: esiste ancora un Golem capace di difendere i più deboli? Secondo Gitai, la ricerca continua.

Un’opera multilingue per l’inclusione

Lo spettacolo prevede l’utilizzo di otto lingue diverse nella drammaturgia: tedesco, inglese, francese, spagnolo, arabo, russo, ebraico e yiddish. I sottotitoli in italiano renderanno accessibile a tutti questo mosaico linguistico ricco ed eterogeneo. Gitai racconta come la lingua yiddish avesse un significato speciale per lui: «La parlava mia madre», afferma con nostalgia. Questa scelta linguistica non è casuale; riflette l’intento dell’autore di promuovere valori umani fondamentali attraverso l’arte.

Antisemitismo storico nell’arte

Il contenuto dello spettacolo affronta principalmente l’antisemitismo storico ma offre spunti per riflessioni più ampie sull’odio verso lo straniero in tutte le sue forme. L’opera si basa su testi variabili tra cui opere letterarie classiche come quelle di Philip Roth e Isaac Bashevis Singer. La drammaturgia risulta così un ibrido creativo che invita a considerare le differenze culturali come opportunità piuttosto che ostacoli.

Gitai utilizza la sua piattaforma artistica per fare appelli civili sull’importanza dell’inclusione sociale degli immigrati nei contesti contemporanei: «L’amore si fa sempre in due». Questa visione trova concretezza nel “microcosmo” della sua compagnia teatrale dove convivono culture diverse unite dalla passione comune per il teatro.

Riflessioni sul rapporto con Israele

Parlando del suo rapporto attuale con Israele, Gitai lo definisce complesso ma necessario da esplorare soprattutto nel contesto politico attuale dove ci sono voci critiche anche all’interno del paese stesso nei confronti del governo attuale guidato da Netanyahu. Sottolineando l’importanza del dialogo tra le parti coinvolte nel conflitto israelo-palestinese afferma ai suoi figli: «Non smettete mai di essere ciò che siete».

Riferendosi all’assassinio dell’ex primo ministro Yitzhak Rabin nel 1995 evidenzia quanto quell’evento abbia segnato negativamente gli sforzi verso la pace tra israeliani e palestinesi negli ultimi trent’anni; entrambi i lati hanno responsabilità storiche nelle tensioni persistenti.

Un legame speciale con Napoli

Gitai esprime affetto particolare nei confronti dell’Italia descrivendola come “schizofrenica” proprio come Israele ma ricca anche della sua bellezza complessa ed autentica. Ricorda esperienze precedenti a Napoli durante le quali ha avuto modo non solo di lavorare ma anche d’incontrare culture locali vibranti. Per lui questa città rappresenta una fusione unica fra contrasti sociali ed artistici, rendendola umana nella sua essenza profonda.

Concludendo questa presentazione al Mercadante, Amos Gitai porta sul palco non solo uno spettacolo teatrale ma un messaggio universale sulla necessità d’incontro fra popoli diversi attraverso l’arte.

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