La Basilica di San Petronio, situata in Piazza Maggiore a Bologna, ospita una straordinaria meridiana che si estende per 67 metri. Questo strumento astronomico, completato nel 1657 dall’illustre scienziato Giovanni Domenico Cassini, rappresenta non solo un’importante realizzazione tecnica ma anche un simbolo della storia scientifica italiana. Ogni giorno, la luce del sole attraversa un foro a 27 metri d’altezza e proietta l’immagine del sole sul pavimento della basilica esattamente al mezzogiorno locale.
L’importanza della meridiana
La meridiana di San Petronio è considerata la più grande del mondo e svolge funzioni fondamentali per la misurazione del tempo. Grazie alla sua progettazione accurata da parte di Cassini, lo strumento non solo indica le ore e i minuti dal tramonto precedente ma ha anche permesso all’astronomo di effettuare calcoli cruciali per la misura del meridiano terrestre. Questa scoperta avvenne oltre un secolo prima dell’introduzione ufficiale del metro come unità di misura.
Cassini utilizzò questo strumento per confermare i calcoli relativi alla riforma del calendario gregoriano avvenuta pochi decenni prima. Inoltre, il suo obiettivo principale era dimostrare l’esattezza della teoria copernicana in un periodo storico in cui tali affermazioni erano ancora controverse. Attraverso misurazioni precise delle dimensioni e dei movimenti apparenti del sole durante l’anno, Cassini fornì prove tangibili a sostegno delle teorie astronomiche emergenti.
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La vita e gli studi di Giovanni Domenico Cassini
Nato l’8 giugno 1625 a Perinaldo, oggi parte della provincia di Imperia, Giovanni Domenico Cassini si trasferì a Bologna all’età di vent’anni grazie all’interessamento dell’aristocratico Cornelio Malvasia. Quest’ultimo lo aiutò ad ottenere una cattedra d’astronomia presso l’università bolognese nel 1650; fu successore dell’erede diretto di Galileo Galilei.
Cassini guadagnò rapidamente notorietà grazie alle sue osservazioni dettagliate degli astri celesti. Le sue pubblicazioni sulle lune gioviane scoperte da Galileo furono fondamentali per migliorare le tecniche navigazionali dell’epoca. In aggiunta ai suoi studi sui pianeti giganti come Giove e Marte – dove mise in discussione le teorie tolemaiche – contribuì anche alla scoperta dei satelliti naturali di Saturno ed evidenziò la divisione negli anelli planetari che porta il suo nome.
Il trasferimento a Parigi e i risultati scientifici
Nel 1669, dopo aver raggiunto fama internazionale nella comunità scientifica europea, Cassini si trasferì a Parigi dove assunse ruoli chiave nell’Académie des sciences appena istituita insieme al nuovo Observatoire de Paris. Qui continuò il suo lavoro innovativo fino alla morte nel 1712; purtroppo visse gli ultimi anni cieco ma rimase attivamente coinvolto nella ricerca scientifica.
Uno dei risultati più significativi ottenuti durante la sua direzione fu il calcolo preciso della distanza tra Terra e Sole attraverso osservazioni sincronizzate da due punti diversi sulla superficie terrestre utilizzando i satelliti gioviani come riferimento temporale. Questo metodo rivoluzionario portò alla determinazione dell’unità astronomica con precisione mai vista prima.
Inoltre le sue ricerche sull’effetto paralasse permisero finalmente agli scienziati contemporanei di comprendere che la velocità della luce non fosse infinita come precedentemente creduto; queste intuizioni cambiarono radicalmente il modo in cui veniva concepito l’universo fisico.
Celebrazioni per l’anno cassiniano
Il 2025 segna i quattrocento anni dalla nascita di Giovanni Domenico Cassini ed è stato ufficialmente dichiarato Anno cassiniano dal Ministero della Cultura italiano. Le celebrazioni culmineranno domani con eventi speciali presso la Basilica di San Petronio dove verranno ripercorsi i passi dello scienziato bolognese attraverso attività aperte al pubblico sia dentro che fuori dalla basilica stessa.
L’iniziativa è sponsorizzata dall’Istituto Nazionale d’Astrofisica , dall’Università degli Studi di Bologna insieme all’Accademia delle Scienze locale ed altri enti culturali regionali tra cui il comune natale Perinaldo dello stesso Cassini.