Lo Squalo: 50 anni di un capolavoro che ha cambiato il cinema

Il 20 giugno 2025 si celebra il cinquantesimo anniversario di “Lo Squalo”, film iconico di Spielberg che ha rivoluzionato il cinema e lasciato un’impronta duratura nella cultura popolare.
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Il 20 giugno 2025 segna il cinquantesimo anniversario dell’uscita di “Lo Squalo”, uno dei film più iconici di Steven Spielberg. Questa pellicola non solo ha ridefinito il concetto di blockbuster, ma ha anche lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare. Con una colonna sonora memorabile e una trama avvincente, “Lo Squalo” continua a catturare l’immaginazione del pubblico, diventando un classico senza tempo.

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La storia de Lo Squalo e la sua importanza culturale

“Lo Squalo”, conosciuto negli Stati Uniti come “Jaws”, è basato sul romanzo omonimo di Peter Benchley. La trama ruota attorno a un grande squalo bianco che terrorizza i bagnanti sull’isola di Amity. Per fermarlo, il capo della polizia locale si allea con un biologo marino e un cacciatore esperto. Il contratto firmato da Benchley per cedere i diritti del libro ammontava a 175mila dollari e includeva anche la scrittura della prima bozza della sceneggiatura, che però fu rifiutata da Spielberg in favore di altre versioni.

Benchley espresse preoccupazioni riguardo alle differenze tra il film e il suo libro, in particolare per quanto riguarda il finale, considerato poco realistico. Nonostante le tensioni sul set – dove lo scrittore fece anche una breve apparizione come reporter sulla spiaggia – “Lo Squalo” ottenne riconoscimenti significativi nel corso degli anni: nel 2001 è stato inserito nel National Film Registry per la sua rilevanza culturale e artistica.

Nel corso degli anni ’90, l’American Film Institute lo posizionò al quarantottesimo posto nella lista dei migliori film americani; successivamente scese al cinquantaseiesimo posto nel 2007. Questi riconoscimenti attestano l’importanza duratura del film nell’immaginario collettivo.

Incontri inaspettati tra i protagonisti

Un aneddoto curioso riguarda Lee Fierro, che interpretava Mrs. Kintner nel film, e Jeffrey Voorhees nei panni del figlio Alex Kintner. Anni dopo l’uscita della pellicola, Fierro entrò in un ristorante dove notò la presenza di un panino chiamato Alex Kinter Sandwich. Divertita dalla coincidenza, informò il cameriere della sua partecipazione al film; questo portò alla riunione tra Fierro e Voorhees dopo tanto tempo dalla fine delle riprese.

Questa storia sottolinea non solo l’impatto duraturo del film sui suoi attori ma anche come le esperienze condivise durante le riprese possano creare legami indissolubili tra gli interpreti.

I record storici de Lo Squalo

Girato principalmente a Martha’s Vineyard, “Lo Squalo” rappresenta uno dei primi grandi successi cinematografici girati in mare aperto. La produzione affrontò numerosi problemi tecnici che portarono a superare notevolmente il budget iniziale previsto per le riprese; gli squali meccanici creati dal dipartimento artistico spesso malfunzionavano costringendo Spielberg ad adottare soluzioni creative per suggerire la presenza dello squalo attraverso effetti sonori minacciosi realizzati dal compositore John Williams.

L’uscita su oltre 450 schermi segnò una novità assoluta rispetto ai precedenti modelli distributivi cinematografici dell’epoca; prima infatti i lungometraggi venivano proiettati su pochi schermi selezionati nelle grandi città prima di essere distribuiti più ampiamente nelle settimane successive.

La campagna pubblicitaria associata all’uscita fu pionieristica: spot televisivi massicci ed merchandising contribuirono significativamente al successo commerciale del film che divenne rapidamente uno spartiacque nella storia del cinema moderno inaugurando così quella stagione estiva dedicata ai blockbuster cinematografici.

Steven Spielberg: dall’anonimato alla celebrità

Quando uscì “Lo Squalo”, Steven Spielberg era ancora relativamente sconosciuto con soli ventotto anni alle spalle ed esperienza limitata nella regia cinematografica principale; aveva diretto episodi televisivi come “Columbo” ma nulla paragonabile all’impatto avuto da questa pellicola sul panorama hollywoodiano dell’epoca.

Il successo immediato de “Lo Squalo” aprì le porte alla carriera straordinaria di Spielberg portandolo poi a dirigere opere iconiche quali “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, “Jurassic Park” e diversi capitoli delle avventure dell’archeologo Indiana Jones. Nonostante tre sequel realizzati successivamente – nessuno diretto dallo stesso Spielberg – nessuno riuscì mai ad avvicinarsi nemmeno lontanamente al successo originale sia critico sia commerciale ottenuto dal primo capitolo della saga dedicata agli squali assassini.

Difficoltà durante le riprese

Le difficoltà incontrate durante le riprese furono molteplici: oltre ai problemi tecnici legati agli squali meccanici, si aggiunse quello delle barche indesiderate visibili nelle scene girate in mare aperto; mentre altri imprevisti causarono ritardi significativi rispetto ai tempi previsti inizialmente stimati intorno ai cinquantacinque giorni ma protrattisi fino a centocinquantanove giorni complessivi.

Una scena particolarmente inquietante venne aggiunta dopo una proiezione preliminare quando Spielberg decise d’inserire momentaneamente immagini scioccanti per aumentare l’impatto emotivo sugli spettatori; ciò dimostrava quanto fosse disposto ad investire personalmente pur mantenendo alta la qualità narrativa complessiva.

Anche se molti incidenti accaddero sul set – inclusa una gabbia destinata agli squali distrutta da uno degli animali stessi – queste sfide contribuirono infine alla creazione finale dell’opera rendendola ancor più memorabile.

Timori iniziali sulla carriera

Steven Spielberg confessò poi d’avere temuto seriamente per la propria carriera prima ancora dell’uscita ufficiale, poiché circolavano voci secondo cui nessun regista era mai riuscito ad ultimare oltre cento giorni consecutivi sulle produzioni cinematografiche senza subire gravi conseguenze professionali o reputazionali.

Inoltre decise addirittura d’allontanarsi dall’ultimo giorno delle riprese temendo potesse esserci qualche scherzo organizzativo nei suoi confronti da parte degli attori coinvolti! Da quel momento nacque così tradizione personale evitando sempre presenziare alle ultime fasi lavorative sui propri progetti futuri.

La colonna sonora vincitrice dell’Oscar composta da John Williams rimane tuttora sinonimo stesso della suspense generata dalle sequenze chiave presentate lungo tutta durata narrativa offrendo emozioni fortissime associate direttamente all’immagine visiva proposta attraverso performance artistiche straordinarie!

Concludendo questo viaggio celebrativo verso mezzo secolo dalla nascita de “Lo Squalo”, resta evidente quanto quest’opera abbia influenzato profondamente non solo Hollywood stessa ma intere generazioni rendendosi protagonista indiscussa nell’immaginario collettivo globale!