Bhutan: dalla crisi economica alla produzione di bitcoin, un cambiamento sorprendente

Il Bhutan esplora nuove opportunità economiche attraverso il mining di bitcoin, accumulando riserve significative e integrando le criptovalute nel turismo, nonostante i rischi associati a queste fluttuazioni.
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Negli ultimi anni, il Bhutan ha attirato l’attenzione internazionale non solo per i suoi paesaggi mozzafiato e il suo indice di Felicità Interna Lorda , ma anche per la sua audace mossa verso la produzione di bitcoin. Questo piccolo stato himalayano, incastonato tra Cina e India, sta cercando di risolvere le sue difficoltà economiche attraverso l’estrazione della criptovaluta più popolare al mondo.

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Un paese in cerca di nuove opportunità

Fino a poco tempo fa, il Bhutan era conosciuto principalmente per la sua bellezza naturale e per un approccio unico al benessere dei cittadini. Con una popolazione di circa 780mila abitanti e una superficie simile a quella della Svizzera, l’economia del paese si basava storicamente su agricoltura, esportazione di energia elettrica e turismo. Tuttavia, negli ultimi anni si è registrata una crescente disoccupazione giovanile e un’emigrazione significativa: oltre il 10% della popolazione ha lasciato il paese negli ultimi cinque anni.

La situazione è peggiorata ulteriormente con la pandemia nel 2020 che ha colpito duramente il settore turistico. In questo contesto difficile, le autorità bhutanesi hanno iniziato a esplorare alternative innovative per rilanciare l’economia nazionale.

L’inizio del mining in Bhutan

L’idea di investire nel mining dei bitcoin è emersa nel 2019 grazie all’amministratore delegato del fondo sovrano Druk Holding and Investments, Ujjwal Deep Dahal. Dopo che il re Jigme Khesar Namgyel Wangchuck aveva esortato i funzionari a trovare soluzioni creative alle sfide economiche del paese, Dahal si è immerso nello studio delle tecnologie legate alle criptovalute.

Dopo aver appreso come funziona il mining tramite tutorial online e prove pratiche con colleghi nel loro ufficio – dove due computer surriscaldarono tanto da attivare l’allarme antincendio – sono stati avviati i primi passi verso la creazione della prima “miniera” ufficiale nella fine del 2020. Situata vicino al passo Dochula nell’ovest del Bhutan, questa miniera sfrutta abbondante energia idroelettrica disponibile nella regione.

Crescita delle riserve statali

Nel corso degli anni successivi all’avvio dell’attività mineraria governativa sono state create diverse miniere aggiuntive; sebbene le autorità non abbiano fornito dettagli precisi sul numero attuale delle strutture operative – stimate intorno a sei – queste operazioni hanno portato ad accumulare una riserva significativa: oggi pari a circa 1,3 miliardi di dollari o quasi il 40% del PIL nazionale.

Il successo dell’iniziativa mineraria coincide con un aumento vertiginoso dei prezzi dei bitcoin; dal valore inferiore ai diecimila dollari nel 2020 fino ai centomila dollari raggiunti alla fine del dicembre 2024. Questa crescita ha reso possibile finanziare iniziative cruciali come gli aumenti salariali significativi per i dipendenti pubblici.

Rischi legati alle criptovalute

Nonostante i risultati positivi ottenuti finora dal programma minerario bhutanese, ci sono preoccupazioni riguardo alla gestione delle riserve nazionali ed ai rischi associati all’investimento nelle criptovalute. Fino ad ora le informazioni sul progetto erano rimaste segrete anche dai cittadini stessi; questa scelta era motivata dalla volontà di proteggere gli asset da potenziali minacce esterne o malversazioni interne.

Inoltre, c’è chi mette in guardia sui rischi insiti nelle fluttuazioni tipiche delle criptovalute; sebbene Bitcoin sia considerata relativamente stabile rispetto ad altre monete digitali emergenti, resta pur sempre soggetta ad oscillazioni imprevedibili che potrebbero influenzare negativamente l’economia locale se non gestite correttamente.

Innovazioni nei pagamenti turistici

Con lo sviluppo dell’industria mineraria ed accumulando ricchezze derivanti dai bitcoin, il governo bhutanese sta ora cercando modi innovativi per integrare le criptovalute nella vita quotidiana degli abitanti e nei settori commerciali strategici come quello turistico. A maggio del 2025 è stato introdotto un sistema pilota che consente ai turisti pagamenti in oltre cento diverse criptovalute, rendendo così più accessibile ed attrattivo visitare questo affascinante angolo dell’Himalaya.

Il futuro economico del Bhutan appare quindi segnato da scelte audaci volte a diversificare fonti d’ingresso attraverso canali modernizzati come quello digitale.