Nel cuore della Toscana, la storica Villa La Ferdinanda di Artimino ha fatto da cornice a un importante convegno dedicato alla viticoltura. L’evento, intitolato “Il vino alla svolta tecno culturale: nuove intelligenze, nuovi saperi, nuove competenze per nuovi consumatori”, si è tenuto nel 2023 e ha visto la partecipazione di esperti del settore vinicolo e della scienza agraria. Al centro del dibattito vi è stata l’analisi dei cambiamenti climatici che stanno influenzando il mondo della viticoltura.
Aumento delle temperature nei vigneti
Durante il convegno, il professor Attilio Scienza ha presentato dati allarmanti riguardanti l’aumento delle temperature medie al suolo nei vigneti. Nel 1989, la temperatura media era di 27 gradi Celsius; nel 2023 è salita a ben 33 gradi. Questo incremento di sei gradi in soli trentaquattro anni rappresenta una seria minaccia per la fotosintesi delle piante. Scienza ha sottolineato come questo cambiamento climatico richieda una risposta adeguata da parte degli agricoltori e dei produttori vinicoli.
L’incontro si è concentrato sull’importanza dell’adozione di nuove tecnologie per garantire il benessere della viticoltura in un contesto sempre più sfidante. Le immagini satellitari e l’intelligenza artificiale sono state identificate come strumenti chiave per monitorare lo stato di salute dei vigneti e ottimizzare le pratiche agricole.
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Tradizione e innovazione nella viticoltura
Il professor Scienza ha anche parlato del delicato equilibrio tra tradizione ed innovazione nel settore vinicolo. Ha affermato che non si tratta tanto di abbandonare le pratiche tradizionali quanto piuttosto di integrarle con i progressi scientifici disponibili oggi. L’utilizzo dei droni per monitorare i vigneti o l’impiego di varietà resistenti alle malattie sono esempi concreti dell’evoluzione necessaria nella viticoltura moderna.
La Tenuta di Artimino, gestita dai nipoti del ciclista Giuseppe Olmo, rappresenta un caso emblematico in questo contesto: oltre a produrre vini pregiati, sta investendo in tecnologie innovative che possono migliorare sia la qualità del prodotto finale sia la sostenibilità ambientale.
Il ruolo delle rilevazioni satellitari
Un altro punto cruciale discusso durante il convegno riguarda l’importanza delle rilevazioni satellitari nell’agricoltura moderna. Luca Toninato, agronomo esperto nel campo dell’agricoltura digitale, ha evidenziato come i satelliti possano fornire informazioni preziose sullo stato vegetativo delle piante attraverso progetti come Sentinel-2.
Grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale combinata ai dati raccolti dai satelliti, gli agronomi possono ottenere informazioni dettagliate sulle condizioni dei vigneti e intervenire tempestivamente quando necessario. Inoltre, sensori ottici avanzati permettono misurazioni precise basate sulla riflessione della luce dalle foglie delle piante.
Queste tecnologie non solo migliorano le pratiche agricole ma offrono anche alternative ecologiche ai pesticidi tradizionali attraverso lo studio dei composti organici volatili . Questi segnali chimici emessi dalle piante possono rivelarsi fondamentali per sviluppare strategie difensive più naturali ed efficaci contro parassiti o malattie.
Sostenibilità nella Tenuta di Artimino
La Tenuta di Artimino si estende su oltre 730 ettari ed è caratterizzata da una grande biodiversità grazie alla presenza non solo dei vigneti ma anche degli uliveti e boschi circostanti. Con circa settanta ettari coltivati a vite e quasi cento ad olivi – oltre sedicimilapiante – questa realtà agricola sta dimostrando concretamente come sia possibile integrare produzione agricola sostenibile con innovazione tecnologica.
Le pratiche adottate dalla Tenuta mirano a preservare l’ambiente mentre garantiscono prodotti sani e qualitativamente superiori al mercato globale del vino. In questo modo diventa evidente che il futuro della viticoltura può essere affrontato senza rinunciare alle proprie radici culturali ma anzi arricchendole attraverso scelte consapevoli ispirate dalla scienza contemporanea.