Giugno 2025 si è chiuso con temperature anomale, registrando un aumento tra i +2 e +3°C rispetto alle medie storiche. Diverse città italiane hanno superato i 36-38°C, con picchi che hanno toccato i 40°C. Le notti tropicali sono diventate comuni e il caldo afoso ha reso difficile la vita quotidiana per molti cittadini. Tuttavia, confrontare questo mese con il giugno del 2003, considerato il più caldo mai registrato in Italia, può portare a una visione distorta della realtà climatica attuale.
L’errore di paragonare giugno 2025 al 2003
Il giugno del 2003 rimane nella memoria collettiva come un evento estremo. Tuttavia, continuare a utilizzare questo mese come unico termine di paragone rischia di farci sottovalutare l’attuale situazione climatica. Quando si stabilisce un confronto così elevato, ogni altro periodo che non raggiunge tali temperature viene percepito come normale. Questo fenomeno porta a una sorta di assuefazione climatica: ci abituiamo al caldo e perdiamo la capacità di riconoscere quanto stia cambiando il nostro clima.
In effetti, l’innalzamento delle temperature non è solo questione di record battuti; è anche una questione di frequenza e tendenza. Negli ultimi anni abbiamo assistito a diversi mesi di giugno molto caldi: nel 2017, nel 2019 e nel 2022 le anomalie termiche erano già marcate e le ondate di calore erano sempre più precoci o prolungate rispetto al passato. Ciò che era considerato raro sta diventando la nuova normalità dell’estate europea.
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Cambiamenti nelle medie climatiche
Un altro aspetto da considerare riguarda le medie climatiche utilizzate per effettuare questi confronti. Nel luglio del ’03 si faceva riferimento a dati provenienti dal trentennio tra il 1961 e il 1990; oggi invece ci basiamo su periodi più recenti , già influenzati dal riscaldamento globale in corso. Di conseguenza, un’anomalia termica pari a +3°C oggi ha un impatto maggiore rispetto al passato poiché parte da basi già elevate.
Se ipoteticamente fosse possibile rivivere gli eventi del luglio del ’03 ai giorni nostri, sarebbe evidente quanto quel periodo apparirebbe ancora più estremo alla luce delle attuali condizioni climatiche globali. D’altra parte, se giugno ’25 fosse accaduto trent’anni fa sarebbe stato visto come qualcosa d’eccezionale.
La nuova normalità climatica
Giugno 2025 non deve essere paragonato direttamente al giugno del ’03 per risultare significativo; ciò che conta davvero è la tendenza generale verso mesi sempre più caldi ed eventi meteorologici estremi sempre più frequenti nel nostro Paese. Quando situazioni anomale diventano consuetudine nella nostra esperienza estiva quotidiana significa che stiamo vivendo cambiamenti profondi nel clima globale.
La metafora delle rane nella pentola illustra bene questa situazione: se l’acqua si scalda lentamente intorno a noi potremmo non renderci conto della gravità della situazione fino a quando sarà troppo tardi per reagire adeguatamente ai cambiamenti climatici in atto.