L’Inps ha avviato la richiesta di restituzione del bonus asilo nido per numerose famiglie della provincia di Salerno, generando preoccupazione e disagio sociale. Le richieste, che superano anche i 10.000 euro, devono essere saldate entro 30 giorni dalla notifica. Questa situazione ha colpito in particolare il comune di Altavilla Silentina, dove molte famiglie si trovano ora a dover affrontare un onere economico imprevisto.
Chi deve restituire il bonus asilo nido
L’Inps giustifica le sue richieste con l’accusa di “indebita percezione” dei fondi. Tuttavia, le famiglie coinvolte sostengono di aver seguito tutte le procedure corrette per ottenere il contributo. Piera Acito, una mamma lavoratrice colpita da questa situazione, racconta che le è stato chiesto di restituire circa 1.800 euro. Molti cittadini si sentono sopraffatti da queste richieste economiche elevate e non hanno alternative se non quella indicata dall’Inps: cercare eventuali “responsabili” delle irregolarità.
Questa responsabilità collettiva sta creando un clima di tensione tra i contribuenti salernitani; infatti, molti ritengono ingiusto dover rispondere individualmente per eventuali errori amministrativi altrui. Le segnalazioni dell’Inps riguardano presunti problemi nella documentazione presentata o nella scelta degli asili frequentati dai bambini, specialmente nel caso in cui siano state utilizzate strutture non convenzionate o riconosciute.
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La trasformazione del bonus asilo nido da strumento di supporto a causa di stress finanziario e psicologico ha spinto alcune famiglie a considerare l’idea di una class action contro l’ente previdenziale per tutelare i propri diritti e far valere il principio della buona fede nell’accesso ai contributi.
La posizione delle famiglie e la risposta dell’Inps
Attualmente non ci sono dichiarazioni ufficiali da parte dell’Inps riguardo alle contestazioni mosse dalle famiglie interessate dalle richieste di rimborso. Le persone coinvolte stanno chiedendo una moratoria immediata su tali richieste e propongono l’apertura di un tavolo tecnico-giuridico che possa chiarire le responsabilità legate alla gestione delle pratiche relative al bonus.
Il timore è che quanto accaduto ad Altavilla Silentina possa dare origine a un effetto domino su scala nazionale; altre località potrebbero trovarsi nella stessa situazione se non verranno adottati provvedimenti adeguati per gestire correttamente queste pratiche amministrative.
Le famiglie stanno cercando supporto legale e organizzandosi per far sentire la propria voce contro quello che percepiscono come un trattamento ingiusto nei loro confronti dopo aver rispettato gli obblighi previsti dalla legge sul bonus asilo nido.
I requisiti del bonus asilo nido 2025
Il Bonus Asilo Nido è regolato dalla legge n. 232/2016 ed è destinato ad aiutare economicamente le famiglie con bambini sotto i tre anni d’età iscritti ad asili nido pubblici o privati autorizzati oppure assistiti a domicilio in caso siano affetti da gravi patologie croniche.
Questo contributo rappresenta uno strumento importante sia per sostenere la natalità sia per favorire la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Gli importi variano tra i 1.500 euro e i 3.600 euro all’anno ed sono determinati sulla base dell’indicatore Isee familiare oltre alla data della nascita del bambino stesso; senza Isee valido viene erogato solo l’importo minimo previsto dal programma governativo.
Gli importi specifici previsti nel Bonus Asilo Nido
Per quanto riguarda gli importi relativi ai bambini nati dall’1 gennaio 2024:
- 3.600 euro sono destinati alle famiglie con Isee minorenni inferiore o uguale a 40 mila euro.
- 1.500 euro spettano invece alle situazioni senza Isee valido oppure quando questo supera la soglia stabilita dai criteri ministeriali.
Per i bambini già presenti prima dell’inizio del nuovo anno solare ci sono disposizioni specifiche basate sulle normative vigenti fino ad oggi ma necessitano ulteriormente chiarimenti rispetto agli sviluppamenti recentissimi legati alla restituzione dei fondini ricevuti erroneamente secondo quanto stabilito dall’ente previdenziale italiano.