Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha espresso preoccupazioni riguardo alla gestione dell’economia italiana e alle politiche commerciali del governo. In un’intervista recente, ha sottolineato la necessità di adottare strategie simili a quelle della Spagna per affrontare le attuali difficoltà economiche. La leader del PD ha anche criticato il governo di Giorgia Meloni per la sua posizione sui dazi imposti dagli Stati Uniti e sull’aumento delle spese militari.
Critica ai dazi americani e alla risposta italiana
Schlein ha avvertito che i dazi imposti dall’amministrazione Trump potrebbero avere conseguenze devastanti per l’economia italiana. Ha esortato l’Unione Europea a rafforzare il negoziato con gli Stati Uniti, affermando che una guerra commerciale potrebbe danneggiare gravemente il nostro Paese. Secondo la segretaria del PD, Meloni sta minimizzando gli effetti dei dazi sul mercato italiano. Recentemente, Meloni ha dichiarato che un aumento dei dazi al 10% non avrebbe avuto un grande impatto sull’export italiano; tuttavia, Schlein contesta questa affermazione.
Il presidente di Confindustria ha previsto perdite significative in termini di export e occupazione nel caso in cui i dazi venissero applicati. Le stime parlano di una possibile perdita di 20 miliardi all’anno e 118 mila posti di lavoro a rischio. Schlein sostiene che è fondamentale riconoscere questi rischi piuttosto che ignorarli per mantenere buone relazioni con gli Stati Uniti.
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Spesa militare: un colpo al welfare
Un altro punto critico sollevato dalla segretaria riguarda l’aumento della spesa militare richiesto dagli Stati Uniti. Secondo Schlein, accettare questo incremento senza considerare le conseguenze sociali sarebbe dannoso per lo Stato sociale italiano. L’aumento della spesa al 5% rappresenterebbe una sfida insormontabile in termini finanziari; infatti si parla di reperire circa 445 miliardi nei prossimi dieci anni.
Schlein suggerisce invece che l’Italia dovrebbe seguire la strada tracciata dalla Spagna, dove il governo si è impegnato a rispettare determinati obiettivi senza aumentare drasticamente la spesa militare. Inoltre critica il governo italiano anche su altre questioni come le politiche fiscali favorevoli alle multinazionali americane durante i summit internazionali.
L’esempio positivo della Spagna
La leader del PD evidenzia come la Spagna stia ottenendo risultati positivi grazie ad accordi tra imprese e sindacati volti a ridurre i contratti precari e ad aumentare il salario minimo del 50%. Queste misure hanno migliorato significativamente le condizioni lavorative nel Paese iberico ed hanno contribuito alla crescita economica complessiva.
In Italia ci sono circa tre milioni e mezzo di lavoratori poveri; secondo Schlein è fondamentale intervenire su questo fronte attraverso politiche più inclusive ed efficaci rispetto a quelle attualmente proposte dal governo Meloni. La segretaria invita quindi ad adottare misure concrete simili a quelle messe in atto dalla Spagna riguardo all’energia e agli investimenti industriali.
Politiche industriali italiane insufficienti
Schlein critica aspramente il governo Meloni per non aver implementato politiche industriali adeguate negli ultimi due anni; infatti si registrano venticinque mesi consecutivi di calo nella produzione industriale italiana. Sottolinea inoltre come sia stato ridotto drasticamente il budget destinato al settore automobilistico rispetto ai piani previsti dal precedente governo Draghi.
Il piano “Transizione 5.0“, presentato dal governo attuale con notevole ritardo rispetto ai tempi previsti, risulta essere complesso ed inefficace: solo una piccola parte delle risorse disponibili è stata utilizzata dalle aziende italiane fino ad ora.
Il caro energia come problema centrale
La questione energetica rimane uno dei principali problemi affrontati dall’industria italiana oggi; secondo Schlein c’è bisogno urgente d’interventi mirati sul prezzo dell’energia separandolo dal costo del gas naturale così da limitarsi agli extra-profitti delle grandi aziende energetiche coinvolte nella fornitura energetica nazionale.
Infine fa riferimento alla recente vicenda legata ai pedaggi autostradali dove sembra esserci stata una retromarcia dopo fortissime pressioni pubbliche contro emendamenti ritenuti ingannevoli nei confronti degli italiani.
In merito allo “ius scholae“, infine esprime preoccupazione sulla proposta avanzata recentemente dai forzisti sottolineando quanto sia importante continuarsi a battere affinché venga finalmente modificata quella legge sulla cittadinanza considerata obsoleta fin dal ‘92.