Nuove scoperte sull’età delle stelle: l’astrosismologia si confronta con la gravità

Un team di ricercatori dell’Università di Bologna convalida l’affidabilità del metodo astrosismico per misurare massa ed età delle stelle, aprendo nuove prospettive nello studio dell’evoluzione galattica.
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Un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna ha recentemente pubblicato uno studio che mette in luce l’affidabilità del metodo astrosismico nel determinare la massa e, di conseguenza, l’età delle stelle. Questo approccio innovativo è stato confrontato per la prima volta con le tradizionali misurazioni basate sulle leggi della gravità, rivelando una differenza minima nella stima della massa. I risultati sono stati resi noti su Astronomy & Astrophysics e potrebbero avere un impatto significativo sulla nostra comprensione dell’evoluzione stellare.

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L’importanza dell’astrosismologia

L’astrosismologia è una disciplina che studia le oscillazioni interne delle stelle, simili a quelle degli strumenti musicali. Queste oscillazioni possono fornire informazioni preziose sulla struttura interna e sulle proprietà fisiche delle stelle stesse. Grazie a questo metodo, i ricercatori possono analizzare come “risuonano” le stelle per ottenere dati sulla loro massa ed età.

Il team di ricerca ha focalizzato il proprio lavoro su una gigante rossa situata in un sistema binario. Questa stella presenta un raggio circa dieci volte superiore a quello del Sole ed è in una fase avanzata della sua evoluzione. Attraverso l’osservazione delle eclissi e dei cambiamenti nella velocità dovuti al moto orbitale, gli scienziati hanno potuto calcolare la massa della gigante rossa utilizzando sia il metodo gravitazionale tradizionale che quello astrosismico.

Le due misurazioni hanno mostrato una sorprendente coerenza: solo un 1,4% di differenza tra i risultati ottenuti dai due metodi. Jeppe Sinkbæk Thomsen, dottorando presso il Dipartimento di fisica e astronomia “Augusto Righi” dell’Università di Bologna e primo autore dello studio, ha dichiarato che questo confronto rappresenta un passo importante nel validare l’astrosismologia come strumento affidabile per misurare le caratteristiche stellari.

La sfida nella misura della massa stellare

Misurare la massa di una stella solitaria può risultare complesso poiché non sempre ci sono altre stelle attorno da cui trarre informazioni utili tramite il metodo gravitazionale classico. In questi casi entra in gioco l’astrosismologia: attraverso lo studio delle piccole variazioni luminose causate dalle oscillazioni interne alla stella stessa si riescono ad ottenere dati significativi riguardo alla sua struttura.

Andrea Miglio, professore al Dipartimento di fisica e astronomia “Augusto Righi”, spiega come queste vibrazioni siano simili ai suoni prodotti dagli strumenti musicali; onde acustiche percorrono gli strati interni della stella creando oscillazioni che risuonano a frequenze specifiche. Analizzando queste frequenze è possibile dedurre informazioni cruciali riguardanti non solo la massa ma anche altri parametri fondamentali come il raggio stellare.

Le oscillazioni osservate presentano frequenze intorno ai 20 milionesimi di hertz; moltiplicandole per circa 6 milioni si ottiene una nota udibile corrispondente al Do2 – lo stesso tono emesso da clarinetto o sassofono ma con timbri distintivi dovuti alle diverse strutture interne degli strumenti stessi.

Implicazioni future dello studio

I risultati ottenuti dal gruppo bolognese confermano non solo l’affidabilità del metodo astrosismologico ma aprono anche nuove prospettive per lo studio dell’evoluzione galattica nel tempo. Con questa tecnica sarà possibile analizzare migliaia di antiche stelle all’interno della Via Lattea permettendo agli scienziati non solo di determinare età individualmente ma anche comprendere meglio i processi evolutivi che hanno plasmato la nostra galassia nel corso dei miliardi d’anni passati.

Questa scoperta potrebbe quindi rivoluzionare il modo in cui gli astronomi studiano le star e contribuisce ad arricchire ulteriormente il nostro sapere sull’universo circostante.