La nuova Messa per la custodia della Creazione: un passo significativo a dieci anni dalla Laudato Si’

Il Papa Leone XIV introduce la “Missa pro custodia creationis” per celebrare la cura del Creato, in occasione del decennale dell’enciclica “Laudato Si’”, promuovendo responsabilità ecologica e spiritualità.
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A dieci anni dalla pubblicazione dell’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco, il Papa Leone XIV ha introdotto un nuovo formulario liturgico, la Missa pro custodia creationis, dedicata alla custodia del Creato. Questo decreto si inserisce nel contesto delle Messe pro variis necessitatibus vel ad diversa e sarà utilizzato per la prima volta dal Papa stesso durante una celebrazione privata il 9 luglio nel Borgo Laudato Si’, a Castel Gandolfo. La nuova Messa inizia con l’antifona d’ingresso tratta dai Salmi: “I cieli narrano la gloria di Dio”. Per approfondire questo tema abbiamo intervistato il teologo Simone Morandini.

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Un passo importante per la Chiesa

L’introduzione della Messa votiva per il Creato rappresenta un segnale forte e chiaro da parte della Chiesa cattolica. Nel 2025 si celebra infatti il decennale dell’enciclica Laudato Si’, che ha posto l’accento sull’importanza della cura del Creato come tema centrale nella riflessione ecclesiale. Questa enciclica ha invitato i fedeli a considerare non solo le questioni etiche legate all’ambiente, ma anche a ripensare in modo più profondo la spiritualità e le celebrazioni liturgiche.

Papa Francesco aveva già aderito due mesi dopo la pubblicazione dell’enciclica alla proposta ecumenica di celebrare ogni 1° settembre una Giornata di preghiera per la cura della Casa comune. L’introduzione ora di questa Messa specifica è quindi un ulteriore passo verso una maggiore consapevolezza ecumenica su questi temi fondamentali. La nuova celebrazione offre alle comunità cattoliche uno strumento liturgico dedicato al Creatore e alla Sua opera, permettendo così ai fedeli di riflettere sulla responsabilità che hanno nei confronti del mondo creato.

Questa iniziativa non solo arricchisce l’arsenale celebrativo della Chiesa ma sottolinea anche l’importanza di riconoscere Dio come creatore e sostenitore del mondo che ci circonda. È fondamentale ricordare che ogni comunità può scegliere quando adottare questo momento celebrativo specifico, rendendo omaggio al dono divino rappresentato dalla Creazione.

Riferimenti storici e magisteriali

È essenziale collocare questa Messa all’interno di un contesto più ampio rispetto al Magistero cattolico sulla custodia del Creato. Già Giovanni Paolo II nel suo messaggio per la Giornata mondiale della pace nel 1990 parlava dell’importanza della pace con Dio Creatore e con il Creato stesso; successivamente, Papa Benedetto XVI riprese questi temi vent’anni dopo con l’invito “Se vuoi coltivare la pace, custodisci il Creato”.

Questi riferimenti storici dimostrano che l’attenzione verso le questioni ambientali non è emersa improvvisamente con Laudato Si’, ma affonda radici profonde nella tradizione cattolica. Il nuovo formulario approvato da Leone XIV si inserisce quindi in una continuità magisteriale significativa ed evidenzia quanto sia cruciale mantenere viva questa discussione all’interno delle comunità cristiane.

Inoltre, va notata anche l’influenza dei movimenti ecumenici degli anni ’70 sul dialogo interreligioso riguardo alla creazione; sono stati proprio questi sforzi collettivi a portare avanti iniziative come quella relativa alla Giornata del Creato.

La Sacra Scrittura come fondamento

Nella Sacra Scrittura troviamo numerosi riferimenti all’opera divina nella Creazione; essa viene descritta come espressione tangibile dell’amore divino verso gli uomini. I testi biblici offrono letture significative da utilizzare durante questa nuova Messa votiva: dall’Antico Testamento fino alle lettere apostoliche nel Nuovo Testamento possiamo rintracciare indicazioni importanti sul nostro rapporto col mondo naturale.

Il Nuovo Testamento enfatizza ulteriormente questo legame attraverso Gesù Cristo quale mediatore tra Dio e gli uomini; tutto ciò che esiste è stato creato tramite Lui secondo quanto espresso nell’enciclica Laudato Si’. Le scritture ci ricordano continuamente che ciò che ci circonda è dono prezioso da custodire gelosamente poiché rappresenta manifestazioni concrete dell’amore divino nei nostri confronti.

Questo richiamo biblico serve non solo ad arricchire spiritualmente i momenti liturgici ma invita anche i fedeli a riflettere sull’importanza pratica delle loro azioni quotidiane nei confronti dell’ambiente circostante.

Un invito alla responsabilità collettiva

L’introduzione della Messa pro custodia creationis assume particolare rilevanza considerando i rischi ambientali causati dalle attività umane contemporanee. È evidente dunque come tale iniziativa vada oltre un semplice atto rituale: essa invita tutti noi ad assumere comportamenti responsabili nei confronti del pianeta affinché possa essere preservata anche per le generazioni future.

Papa Leone XIV ha voluto rilanciare queste tematiche attraverso messaggi chiari sulla necessità urgente di prendersene cura attivamente; egli si inserisce così in continuità con i suoi predecessori mentre promuove pratiche sostenibili nelle nostre vite quotidiane—dalla scelta alimentare alle energie rinnovabili—per costruire insieme una società più giusta ed equa dal punto di vista ambientale.

In quest’ottica risulta interessante notare come diverse chiese ortodosse già celebrano eventi simili legati al tema della creazione; ciò suggerisce potenzialmente nuove opportunità ecumeniche dove tutte le confessioni cristiane possano unirsi attorno a valori condivisi riguardanti rispettabilità verso Madre Terra stessa.