Samuel, il noto frontman dei Subsonica, si è recentemente concesso un’intervista per discutere del suo terzo album da solista, “Maree”, pubblicato sotto l’etichetta Asian Fake. L’artista ha condiviso le sue riflessioni sul progetto musicale e sul significato di questo lavoro nella sua carriera. La chiacchierata si è svolta in un momento frenetico per lui, tra impegni promozionali e concerti imminenti.
Un ritorno al club: la genesi di “Maree”
Nel corso dell’intervista, Samuel ha spiegato come l’idea di tornare a sonorità più orientate verso la dance sia emersa dalla sua esperienza dal vivo. I suoi precedenti lavori solisti non gli avevano dato la soddisfazione che cercava quando si esibiva davanti al pubblico. Ha sentito una mancanza profonda nel vedere le persone ballare durante i suoi concerti e ha deciso di intraprendere un percorso che lo riportasse a quel mondo vibrante.
“Ho fatto un’analisi retrospettiva sulla mia musica,” ha dichiarato Samuel. Ha riconosciuto che i suoi due dischi precedenti erano stati tentativi ambiziosi ma diversi: uno più pop e l’altro più intimista. Con “Maree”, però, c’è stata una chiara intenzione di ritornare alle radici della musica da club che tanto ama. La decisione di riprendere a suonare come DJ è stata fondamentale per riappropriarsi delle sonorità dance che aveva accantonato.
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Samuel ha descritto il processo creativo dietro all’album come una sorta di liberazione artistica: “Dopo aver esplorato il pop mi sono reso conto quanto mi mancasse avere davanti un pubblico danzante.” Questo desiderio lo ha spinto a lavorare intensamente su nuove tracce caratterizzate da ritmi coinvolgenti e melodie accattivanti.
Collaborazioni significative: Marco Lys
Un altro aspetto interessante emerso dall’intervista riguarda la collaborazione con Marco Lys, produttore house con cui Samuel ha instaurato un legame speciale durante una serata in cui stava facendo DJ set a Venezia. “Ci siamo subito trovati in sintonia,” racconta Samuel riguardo alla loro prima conversazione telefonica avvenuta quella sera stessa.
Lys è diventato una figura centrale nella produzione dell’album “Maree”. Grazie alla loro amicizia e alla visione condivisa della musica elettronica, hanno creato insieme brani ricchi di energia ed emozioni autentiche. Questa sinergia tra i due artisti rappresenta uno degli elementi chiave del disco ed evidenzia l’importanza delle relazioni umane nel processo creativo musicale.
Venezia come fonte d’ispirazione
Durante l’intervista non poteva mancare un riferimento a Venezia, città dove Samuel vive attualmente gran parte dell’anno e che gioca un ruolo cruciale nella sua vita artistica. “Venezia è sempre stata presente nei miei progetti,” afferma il cantante sottolineando quanto questa città abbia influenzato la sua creatività nel corso degli anni.
La pandemia lo ha portato ad approfondire ulteriormente questo legame; infatti molti testi dei Subsonica sono stati scritti proprio lì durante momenti trascorsi in isolamento creativo o notti passate tra canali e laguna. Secondo lui, vivere in questa città porta inevitabilmente ad esperienze intense dal punto di vista emotivo e creativo; ogni giorno diventa una sfida unica da affrontare.
Samuel osserva anche come Venezia abbia storicamente avuto una cultura festaiola molto forte; purtroppo oggi sembra svendersi al turismo massivo ma resta comunque viva nello spirito degli abitanti locali che continuano a respirarne l’essenza festosa attraverso eventi musicali segreti o tradizioni antiche legate ai balli nelle case storiche affacciate sui canali.
Il futuro musicale: nuovi progetti all’orizzonte
Infine, parlando del futuro della sua carriera musicale dopo “Maree”, Samuel rivela alcune idee intriganti riguardo ai prossimi passi professionali sia come artista solista sia nell’ambito dei Subsonica. Nonostante ci siano già piani per lavorare al nuovo album della band torinese mentre promuove il suo disco attuale, egli esprime chiaramente quanto desidererebbe dare spazio al suo progetto solista prima dell’imminente ritorno collettivo con i compagni musicisti.
“Mi piacerebbe far respirare ‘Marei’,” confessa con sincerità mentre riflette sulla possibilità futura di realizzare anche EP strumentali senza vocalizzi – qualcosa mai considerata prima d’ora – rivelando così lati nuovi della propria personalità artistica ancora inesplorati fino ad oggi.