Giovanni Maggi, assessore ai lavori pubblici, ha recentemente espresso la sua determinazione a non essere ricordato come colui che ha lasciato incompleti i lavori del teatro Verdi. Questa affermazione è emersa durante una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Carrara e riflette un impegno concreto da parte dell’amministrazione comunale. La scorsa settimana, infatti, è stata approvata una perizia di variante al progetto che sottolinea la priorità di garantire la conclusione dei lavori entro i termini stabiliti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza .
Dettagli della variante approvata
La delibera approvata dall’amministrazione comunale evidenzia l’importanza di un progetto complessivo più efficiente e performante. Una delle principali modifiche apportate riguarda l’eliminazione ufficiale del cosiddetto “teatro ridotto“. Questa decisione rappresenta la seconda variante al progetto originale; la prima era stata approvata lo scorso estate e aveva già comportato una riduzione dei costi per 433mila euro. Con questa nuova modifica, il ridotto viene definitivamente cancellato, portando a un risparmio stimato di oltre 800mila euro.
L’intervento sarà quindi realizzato in un unico stralcio funzionale. Questo cambiamento si rende necessario anche alla luce delle criticità emerse durante le fasi precedenti dei lavori. Nella documentazione si chiarisce che il “teatro ridotto“, inizialmente previsto per rendere operativo il primo stralcio in assenza di finanziamenti per il secondo stralcio, può ora essere eliminato dal progetto generale senza compromettere le risorse economiche necessarie al completamento dell’opera.
Impatti sul progetto generale
La nuova impostazione prevede che ci sia un’unica fase funzionale che comprende sia il primo che il secondo stralcio del teatro Verdi. Questo accorgimento serve a evitare eventuali perdite di finanziamenti Pnrr dovute al mancato rispetto delle scadenze previste per l’ultimazione dei lavori. Attualmente non sono previste proroghe; pertanto, la conclusione dell’intervento rimane fissata nel 2026.
Nella variante approvata sono previsti anche altri interventi significativi: tra questi c’è l’eliminazione della struttura sottostante alla sala principale e lo smantellamento dei due “muri d’ala” adiacenti all’edificio storico denominato “foyer“. Questi muri erano stati giudicati compromessi e privi del valore storico inizialmente attribuito loro.
Inoltre, verrà realizzato un giunto sismico tra il corpo storico in muratura del foyer e la nuova sala principale; questo elemento non era stato previsto nel piano originale ma si è rivelato necessario nel corso dello sviluppo progettuale.
Aspetti economici della seconda variante
La stima economica complessiva della seconda variante prevede un risparmio significativo rispetto ai costi originari: oltre 810 mila euro saranno recuperati grazie alle modifiche apportate al piano iniziale. Il nuovo importo totale previsto per i lavori ammonta a circa 4 milioni 933 mila euro.
È importante notare che questa variazione non comporta modifiche sostanziali alla natura generale del contratto stipulato ma piuttosto mira a facilitare il completamento dell’opera in modo efficace ed evitando sprechi inutili di risorse pubbliche. L’approccio adottato dall’amministrazione sembra orientarsi verso una gestione più razionale ed efficiente degli investimenti pubblici destinati alla cultura nella città.