Il sole non è la causa del riscaldamento globale: chiarimenti basati su dati scientifici

L’articolo chiarisce che, contrariamente a quanto sostenuto, il Sole non è la causa principale del riscaldamento globale; le evidenze scientifiche indicano che l’attività umana è il fattore determinante.
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Negli ultimi anni, si è diffusa online l’idea che il Sole sia il principale responsabile dell’aumento delle temperature globali e del riscaldamento climatico. Tuttavia, analizzando i dati scientifici disponibili, emerge un quadro ben diverso. Questo articolo esplora le evidenze fornite dalla NASA e altre fonti per chiarire la questione.

Il grafico della NASA e le temperature globali

Un’importante fonte di dati sul clima proviene dalla NASA, che ha pubblicato un grafico confrontando le variazioni della temperatura superficiale globale con l’energia solare ricevuta dalla Terra dal 1880. La linea rossa nel grafico rappresenta le fluttuazioni della temperatura media globale, mentre la linea gialla mostra l’energia solare in watt per metro quadrato. Le linee sottili indicano i livelli annuali, mentre quelle più spesse mostrano una media su 11 anni.

L’analisi di questi dati rivela che sebbene ci siano cicli naturali nell’attività solare — caratterizzati da picchi e cali ogni 11 anni — non si osserva un aumento netto dell’energia solare ricevuta dal pianeta dagli anni ’50 a oggi. Al contrario, nello stesso periodo in cui l’energia solare rimane relativamente costante, le temperature globali hanno registrato un notevole incremento. Questi risultati suggeriscono fortemente che il Sole non possa essere considerato la causa principale del riscaldamento globale attuale.

I cicli naturali del Sole

Il nostro Sole è una stella composta principalmente da gas caldo caricato elettricamente. Questa massa gassosa genera un potente campo magnetico che attraversa cicli notevoli nel tempo; uno di questi è il ciclo solare di circa 11 anni. Durante questo ciclo, i poli magnetici del Sole si scambiano di posizione: ciò significa che ogni undici anni circa avviene una completa inversione dei poli nord e sud.

Questi cambiamenti influenzano vari aspetti dell’attività sulla superficie stellare; ad esempio, le macchie solari sono fenomeno legati ai campi magnetici presenti nella nostra stella. Quando i campi cambiano direzione o intensità, anche l’attività superficiale varia in modo significativo. L’inizio di ciascun ciclo viene definito “minimo solare”, momento in cui il numero delle macchie raggiunge il suo punto più basso; successivamente aumenta fino a raggiungere il “massimo solare”, quando ci sono molte macchie visibili sulla superficie.

Monitorando queste fluttuazioni attraverso conteggi regolari delle macchie solari e altri indicatori fisici legati all’attività stellare, possiamo comprendere meglio come funziona questo processo naturale senza attribuirgli erroneamente responsabilità sul clima terrestre.

Conclusioni sui fattori climatici

La questione dei cambiamenti climatici è complessa ed implica numerosi fattori interconnessi tra loro oltre all’attività del sole stesso; tuttavia gli studi dimostrano chiaramente come l’aumento delle temperature negli ultimi decenni sia principalmente dovuto ad attività umane piuttosto che a variazioni nell’energia fornita dal nostro astro centrale.

Le emissioni di gas serra derivanti dall’uso dei combustibili fossili rappresentano uno degli elementi chiave nella spiegazione dell’attuale crisi climatica mondiale; pertanto diventa fondamentale continuare a informarsi correttamente sui temi ambientali per evitare disinformazione o fraintendimenti riguardo alle real cause dei cambiamenti climatici in atto oggi.