Antonello Venditti ha condiviso aneddoti e riflessioni sulla sua vita durante un incontro al Salone del Libro di Torino 2025. Intervistato da Gianluigi Nuzzi, il noto cantautore romano ha parlato della sua biografia “Fuori fuoco“, pubblicata da Rizzoli, rivelando dettagli intimi e toccanti sul suo rapporto con la madre e la sua visione della vita.
Il legame con la madre e l’influenza sull’artista
Durante l’incontro, Venditti ha descritto il complesso affetto materno che lo ha accompagnato nel corso degli anni. Ha sottolineato come questo legame abbia avuto un impatto significativo sulla sua crescita personale e artistica. La figura materna è stata per lui una fonte di sostegno ma anche di oppressione, creando una dualità che caratterizza gran parte della sua musica. L’artista ha dichiarato: “Per fare un uomo ci vuole una madre. Per distruggerlo altrettanto”, evidenziando così come le esperienze familiari possano influenzare profondamente il percorso di vita.
Venditti si è presentato in modo informale, indossando un doppiopetto blu con bottoni dorati sopra una camicia a righe, creando subito un’atmosfera conviviale che ha permesso ai presenti di sentirsi a loro agio mentre ascoltavano i suoi racconti. La conversazione è scivolata su temi più personali quando l’artista ha parlato delle sue difficoltà fisiche recenti: “Io non ci vedo più un cazzo… ufficialmente dovrei stare a casa”. Queste parole hanno suscitato empatia tra i partecipanti all’evento.
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Le malattie e la sensibilità dell’artista
Venditti non si è limitato a parlare della propria carriera musicale; ha anche condiviso esperienze intime riguardanti la salute. Ha rivelato di avere sviluppato una sorta di sensibilità acuta verso le emozioni altrui: “Se passa una mosca a Bagdad purtroppo sento quella mosca che passa”. Questa affermazione mette in luce quanto sia profondo il suo legame emotivo con gli altri, tanto da somatizzare le sofferenze degli altri.
Particolarmente toccante è stata la testimonianza riguardo alla malattia di Papa Francesco; Venditti si è sentito vicino al pontefice durante quel periodo difficile: “Sono stato 60 giorni come lui”. Questo racconto rivela non solo vulnerabilità ma anche una connessione spirituale profonda tra l’artista e figure significative nella società contemporanea.
L’identità artistica tra Antonello e Venditti
Un tema centrale emerso dall’incontro riguarda le due anime dell’artista stesso: Antonello rappresenta l’aspetto più razionale ed emancipatorio mentre Venditti incarna valori più tradizionali legati alla fede cattolica. Questa dicotomia permette all’artista di esplorare diverse dimensioni della propria identità attraverso la musica.
Venditti spiega come queste due versioni coesistano dentro di lui; ad esempio, discute delle sue convinzioni sullo stato etico rispetto alle questioni sociali contemporanee come l’aborto o i diritti civili. Sottolinea che ogni individuo deve confrontarsi con queste tematiche in base alla propria coscienza senza ledere quella degli altri.
Inoltre, fa riferimento ai suoi brani iconici per esprimere questa dualità interiore; canzoni come “Stella” diventano manifestazioni tangibili dei suoi pensieri sulla speranza umana nel contesto delle sfide quotidiane.
Riflessioni sui cambiamenti nella musica contemporanea
L’incontro si conclude su note nostalgiche quando Venditti parla dei traguardi raggiunti dalle sue canzoni nel corso degli anni. Con grande emozione menziona “Notte prima degli esami“, che compie 40 anni quest’anno, definendola “la mia canzone più bella” perché racchiude esperienze universali vissute dalla generazione cresciuta negli anni ’80.
Nonostante alcuni successi passati siano stati accolti con riserve – ad esempio “Lilli“, considerata tragica per il suo messaggio sull’eroina – oggi Venditti sembra aver trovato pace nell’accettare questi pezzi del proprio repertorio musicale. Durante l’intervista emerge chiaramente quanto sia importante per lui mantenere viva la connessione emotiva con il pubblico attraverso performance autentiche piuttosto che cercare approvazione superficiale nei confronti delle nuove tendenze musicali digitalizzate.