Arresti a Pisa: quattro tunisini accusati di minacce e violenze contro un giovane barbiere

Un barbiere tunisino a Pisa denuncia minacce e violenze da parte di ex datori di lavoro, portando all’arresto di quattro connazionali accusati di estorsione, rapina e aggressioni.
Arresti a Pisa: quattro tunisini accusati di minacce e violenze contro un giovane barbiere - Socialmedialife.it

Un giovane barbiere tunisino ha denunciato gravi minacce e violenze da parte di quattro connazionali, che si opponevano alla sua decisione di aprire un’attività commerciale. La Squadra Mobile della Questura di Pisa ha eseguito oggi quattro arresti in carcere e una misura cautelare del divieto di dimora nel comune, nei confronti degli indagati, accusati di tentata estorsione aggravata, rapina, lesioni personali e danneggiamento.

Seguici su Google News

Ricevi i nostri aggiornamenti direttamente nel tuo feed di
notizie personalizzato

Seguici ora

La denuncia del giovane barbiere

Le indagini sono iniziate a metà giugno quando la vittima ha raccontato alla polizia delle aggressioni subite. Il giovane aveva lavorato come barbiere presso l’esercizio commerciale gestito da due dei presunti aggressori. Quando ha deciso di mettersi in proprio per aprire una barberia nel centro di Pisa, è stato oggetto delle ire dei suoi ex datori di lavoro. Le minacce sono iniziate subito dopo la sua decisione: “Se vuoi andare da solo, devi uscire da questa città,” gli avrebbero detto i due fratelli coinvolti nella vicenda.

La situazione è degenerata rapidamente. Il giovane è stato aggredito fisicamente con bottigliate dai suoi connazionali che non accettavano la sua scelta imprenditoriale. Le violenze non si sono limitate solo al maltrattamento fisico; le intimidazioni hanno colpito anche i familiari della vittima. Gli arrestati avrebbero persino rapinato il ragazzo del suo cellulare per ottenere i contatti dei suoi cari e usarli come strumenti per ulteriori minacce.

L’operazione della polizia

Dopo la denuncia del giovane barbiere, gli agenti della Squadra Mobile hanno avviato un’indagine approfondita che ha portato all’arresto degli indagati il 4 luglio scorso. Gli investigatori hanno analizzato le immagini delle telecamere presenti nella zona dell’aggressione e hanno acquisito messaggi dal telefono della vittima che confermavano le sue affermazioni.

Grazie al coordinamento con la Procura della Repubblica di Pisa, gli agenti sono riusciti a ricostruire l’intera vicenda criminale legata alle intimidazioni subite dal ragazzo. È emerso chiaramente come le azioni violente fossero orchestrate dai due fratelli già noti alla vittima per averlo assunto in passato nel loro negozio.

Vandalismi e attacchi mirati

Oltre alle aggressioni fisiche e alle minacce verbali dirette al barbiere stesso, gli indagati si sarebbero resi protagonisti anche di attacchi vandalici contro il locale dove il ragazzo stava cercando di avviare la propria attività commerciale. Le vetrine dell’esercizio erano state ripetutamente vandalizzate dagli stessi autori delle minacce.

In alcuni casi si era verificato anche un danno collaterale ad altre attività commerciali situate nelle vicinanze; uno degli esercizi colpiti non aveva alcun legame con il settore barberia ma era comunque diventato bersaglio degli attacchi indiscriminati dei presunti estorsori. Questa escalation criminale ha costretto alcuni commercianti a prendere misure straordinarie per proteggersi dalle continue incursioni notturne.

Con l’operazione odierna si chiude una fase critica nella vita del giovane tunisino che aspira a costruirsi un futuro professionale lontano dalle ombre dell’intimidazione e dalla paura quotidiana provocata dai suoi connazionali.