Giovedì 17 luglio, la parrocchia latina della Sacra Famiglia, l’unica chiesa cattolica di Gaza, è stata teatro di un tragico attacco. Intorno alle 10.10, un carro armato israeliano ha colpito la struttura che ospita circa 500 sfollati cristiani. L’esplosione ha causato la morte di due persone e ferito undici individui, tra cui il parroco Padre Gabriel Romanelli. La situazione è diventata subito caotica con panico tra i rifugiati a causa dei detriti e delle schegge cadute nel cortile vicino alla croce sul tetto della chiesa.
Il contesto dell’attacco
La parrocchia della Sacra Famiglia si trova in una zona già duramente provata dalla guerra in corso nella Striscia di Gaza. Da mesi, i conflitti hanno costretto molte famiglie a cercare rifugio all’interno delle strutture religiose per sfuggire ai bombardamenti e alle violenze quotidiane. In questo contesto fragile e vulnerabile, l’attacco al luogo sacro ha scosso profondamente non solo i presenti ma anche l’intera comunità cristiana locale.
I testimoni raccontano momenti di terrore durante l’esplosione: le urla dei bambini si mescolavano al suono del crollo dei muri e al fragore delle schegge volanti. Molti degli sfollati avevano già perso tutto a causa del conflitto; ora si trovano ad affrontare una nuova tragedia che aggrava ulteriormente la loro condizione.
Le reazioni ufficiali
In seguito all’attacco, Papa Leone XIV ha inviato un telegramma di cordoglio firmato dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano. Nel messaggio si esprime profondo rammarico per le vite perse e per i feriti causati dall’attacco militare alla chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza. Il Pontefice ha assicurato la sua vicinanza spirituale alla comunità parrocchiale ed ha rinnovato il suo appello per un cessate-il-fuoco immediato nella regione.
Anche la Conferenza Episcopale Italiana ha espresso sgomento per quanto accaduto definendo inaccettabile l’attacco alla chiesa. La Presidenza della Cei ha manifestato solidarietà verso tutti coloro che soffrono in questa situazione drammatica ed hanno condannato fermamente le violenze continuative nella Striscia di Gaza.
Appelli internazionali per la pace
Le autorità ecclesiali non sono state sole nel manifestare solidarietà; anche Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha inviato un messaggio esprimendo vicinanza alla Chiesa cattolica dopo il tragico evento avvenuto a Gaza. Questo gesto sottolinea come anche nei momenti più bui sia possibile trovare spazi comuni d’intesa umana oltre le divisioni religiose o politiche.
Monsignor Mariano Crociata da parte sua si trova attualmente in Ucraina ma non ha mancato di far sentire il suo cordoglio verso le vittime dell’attentato ed esprimere sostegno alla comunità cristiana colpita da questa ulteriore tragedia mentre vive già una fase estremamente difficile dovuta ai conflitti prolungati nella regione.
L’auspicio comune rimane quello che tutte le parti coinvolte possano giungere rapidamente ad un accordo pacifico attraverso negoziati diretti affinché simili eventi non debbano più ripetersi nel futuro prossimo.