Sabato 18 maggio, il noto dj e produttore sudafricano Black Coffee sarà protagonista dell’apertura del Roma Summer Fest presso l’Auditorium. La sua carriera è segnata da un talento straordinario e da una tenacia invidiabile, soprattutto dopo aver affrontato una grave difficoltà fisica a seguito di un incidente. La sua storia rappresenta non solo un esempio di successo personale ma anche un simbolo di speranza per molti.
L’infanzia nella township di Umlazi
Nato Nkosinathi Innocent Maphumulo nella township di Umlazi durante gli anni dell’apartheid, Black Coffee cresce con l’ambizione di superare le barriere sociali imposte dalla segregazione razziale. Fin da giovane, sviluppa una passione per la musica che lo accompagna nel suo percorso verso la libertà artistica. In questo contesto difficile, la musica diventa per lui uno strumento fondamentale per esprimere i propri sentimenti e aspirazioni.
La township offre pochi stimoli culturali ma è ricca di talenti musicali. Sin dall’infanzia partecipa a cori locali e piccoli gruppi musicali, cimentandosi con strumenti tradizionali e vocalità tipiche della cultura sudafricana. Queste esperienze formative lo spingono a esplorare diversi generi musicali fino ad approdare all’house music, diventando così uno dei pionieri del genere nel suo paese.
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L’incidente che cambia tutto
Nel 1990, mentre inizia a farsi strada nel mondo della musica attraverso i giradischi, Black Coffee subisce un grave incidente durante una manifestazione celebrativa della liberazione di Nelson Mandela. Investito da un’auto mentre si trovava tra la folla festante, perde sensibilità al braccio sinistro. Questo evento segna profondamente la sua vita: teme che non potrà più suonare né estrarre dischi dalle copertine.
Nonostante le difficoltà iniziali e le sedute infruttuose di fisioterapia, decide invece di non arrendersi alla depressione o alla rassegnazione. Si dedica anima e corpo alla musica; ogni giorno dopo scuola si esercita intensamente sul campionamento delle voci provenienti da vari brani musicali. Questa determinazione lo porta infine a laurearsi in Studi Jazz.
La carriera musicale in ascesa
Il vero punto d’inizio della carriera musicale avviene nel 2003 quando partecipa alla Redbull Music Academy; questa esperienza gli consente finalmente di emergere sulla scena musicale sudafricana ed internazionale. Da quel momento in poi il suo percorso è costellato da successi significativi: nel 2022 vince un Grammy Award come miglior album dance-elettronico con “Subconsciously“, collaborando con artisti del calibro di Pharrell Williams e Usher.
Inoltre ha lavorato anche con Drake producendo il settimo album del rapper canadese “Honestly Nevermind“. Questi traguardi evidenziano non solo il suo talento innato ma anche la capacità unica di mescolare stili diversi creando sonorità innovative che risuonano profondamente col pubblico.
Un artista legato alle sue radici culturali
Nel 2024 Black Coffee affronta ulteriormente delle sfide personali sottoponendosi a intervento chirurgico al midollo spinale dopo aver subito danno durante turbolenze su un volo privato diretto verso l’Argentina. Questo episodio dimostra ancora una volta quanto sia forte la sua resilienza; riesce comunque a continuare nella sua attività musicale senza mai perdere contatto con le sue origini culturali.
Riflettendo sulla propria identità artistica ha dichiarato: «Provengo da un posto molto musicale». Il Sudafrica ha sempre avuto bisogno della musica come forma espressiva contro l’oppressione sociale; canzoni ed emozioni hanno giocato ruoli crucialissimi nella lotta per i diritti civili degli afroamericani locali nei periodici buoi dell’apartheid.
Black Coffee incarna quindi questa eredita culturale attraverso i suoi brani house pieni d’anima ed energia emotiva; rappresentano non solo una fuga dalla realtà ma anche uno strumento potente per costruire connessioni tra persone diverse unite dalla stessa vibrazione sonora.