Il Bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche rappresenta un’importante opportunità per migliorare l’accessibilità degli edifici in Italia. Questa misura, confermata fino al 31 dicembre 2025, offre una detrazione fiscale del 75% sulle spese sostenute per interventi mirati a favorire la mobilità delle persone con difficoltà motorie. Di seguito vengono analizzati i requisiti di accesso, i limiti di spesa e le modalità di detrazione.
Requisiti per accedere al bonus
Introdotto dalla Legge di Bilancio 2022 , il bonus si applica agli interventi volti a rimuovere ostacoli alla mobilità verticale e orizzontale delle persone con disabilità motoria. L’obiettivo è garantire maggiore autonomia e qualità della vita a chi ne ha bisogno.
Per poter beneficiare dell’agevolazione, gli edifici devono essere preesistenti e conformarsi ai requisiti tecnici stabiliti dal DM Lavori Pubblici n. 236 del 14 giugno 1989. Tra gli interventi agevolati figurano:
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- Installazione di ascensori, servoscala, montascale, rampe, montacarichi e piattaforme elevatrici.
- Implementazione della domotica e automazione degli impianti che facilitano la mobilità interna ed esterna.
- Smaltimento e bonifica di impianti obsoleti nel caso vengano sostituiti da nuove strutture accessibili.
Nel caso in cui gli interventi riguardino condomini, è necessaria una delibera assembleare che approvi i lavori con una maggioranza rappresentativa almeno pari a un terzo del valore millesimale dell’edificio .
Limiti di spesa e modalità di detrazione
L’agevolazione prevede tetti massimi variabili in base alla tipologia dell’edificio interessato dagli interventi:
- 50.000 euro per edifici unifamiliari o unità immobiliari indipendenti con accesso autonomo dall’esterno.
- 40.000 euro per unità immobiliari in edifici plurifamiliari composti da due ad otto abitazioni; questo importo va moltiplicato per il numero totale delle unità.
- 30.000 euro nel caso di unità situate in edifici con più di otto abitazioni; anche qui si moltiplica il limite massimo per ogni singola unità immobiliare presente.
La detrazione fiscale viene suddivisa in cinque quote annuale uguali ed è possibile usufruirne direttamente nella dichiarazione dei redditi oppure attraverso cessione del credito o sconto in fattura se previsto dalle normative vigenti.
Altre forme d’incentivo fiscale
Oltre al Bonus Barriere Architettoniche, esistono altre misure fiscali che possono risultare utili ai contribuenti:
Una possibilità è la detrazione del 50% prevista per le ristrutturazioni edilizie , che ha un massimale fissato a 96.000 euro per ogni singola unità immobiliare.
In aggiunta c’è il Superbonus, che include anche interventi finalizzati alla riduzione delle barriere architettoniche ma presenta aliquote ridotte solo se integrati all’interno progetti più ampi dedicati all’efficientamento energetico degli immobili.
È importante notare come rispetto al Bonus Barriere Architettoniche il Superbonus possa risultare meno vantaggioso quando si tratta specificamente d’interventi legati alla mobilità; pertanto risulta fondamentale valutare attentamente quale soluzione sia più adatta alle proprie esigenze prima d’intraprendere qualsiasi lavoro edilizio.
Il Bonus Barriere Architettoniche offre quindi importanti opportunità non solo economiche ma anche socialmente significative contribuendo così a rendere gli ambienti in cui viviamo più inclusivi ed accessibili alle persone con difficoltà motorie; prima d’iniziare qualsiasi tipo d’intervento però è consigliabile informarsi presso le autorità comunali riguardo alle disposizioni locali vigenti ed eventuali aggiornamenti normativi pertinenti alla materia.