Ieri, Roma ha ospitato una manifestazione che ha visto la partecipazione di oltre mille persone in occasione della giornata internazionale contro l’omo-lesbo-bi-transfobia. L’evento è stato organizzato da più di 50 associazioni, unite nel denunciare il crescente clima di intolleranza e discriminazione nei confronti delle comunità LGBTQIA+. La mobilitazione si è concentrata principalmente sulla difesa dei diritti delle persone trans e delle famiglie arcobaleno, evidenziando le problematiche attuali che queste categorie affrontano nel contesto italiano.
Un quadro allarmante di aggressioni
Durante la manifestazione, sono stati presentati dati preoccupanti riguardanti episodi di violenza e aggressione. Negli ultimi dodici mesi si sono registrati 106 casi di violenze dirette a membri della comunità LGBTQIA+, con un totale di 156 individui colpiti in ben 59 città italiane. I numeri mostrano un raddoppio degli incidenti nei primi tre mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questi dati pongono l’accento su una situazione critica, specialmente al nord Italia.
Sotto la Piramide Cestia, i partecipanti hanno sventolato bandiere dai colori vivaci: celeste e rosa per le persone trans; gialla, bianca, viola e nera per quelle non binarie; arcobaleno per rappresentare tutta la comunità LGBTQIA+. Tra le bandiere erano presenti anche quelle delle organizzazioni come Famiglie Arcobaleno, Agedo e Arcigay. La presenza visibile dei simboli ha creato un’atmosfera di unità tra i partecipanti.
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In aggiunta alla protesta principale c’erano gazebo informativi dedicati ai referendum proposti dalle associazioni locali. Anche alcune bandiere palestinesi hanno fatto capolino tra i manifestanti, segno della solidarietà verso altre lotte sociali.
Le voci degli attivisti
Alice Benedetti del movimento Elaga ha preso parola sul palco esprimendo il suo disappunto riguardo alle decisioni politiche che influenzano direttamente le vite delle persone trans senza alcun coinvolgimento diretto da parte loro. Ha sottolineato come molti membri della comunità affrontino quotidianamente difficoltà lavorative significative: colloqui andati a vuoto o addirittura esclusione dal mercato del lavoro a causa della loro identità di genere.
Loredana Rossi dell’associazione Trans Napoli ha invitato tutti a mantenere alta l’attenzione sulle future azioni governative che potrebbero minacciare ulteriormente i diritti acquisiti dalla comunità transgender. Ha annunciato che qualora ci fossero nuove misure discriminatorie da parte del governo ci sarà una risposta immediata con una nuova mobilitazione sotto il Parlamento insieme ad amici e familiari.
Le parole istituzionali
Un momento significativo è stato segnato dall’intervento letto sul palco dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Il messaggio ribadiva quanto sia lungo il cammino verso l’uguaglianza dei diritti e denunciava gli episodi ancora diffusi di bullismo legati all’orientamento sessuale. Il presidente ha messo in luce come molte vittime vivano nel timore costante di essere se stesse nelle proprie vite quotidiane.
Nonostante gli applausi ricevuti dal pubblico presente durante la lettura del messaggio presidenziale, alcuni critici hanno notato l’assenza nella comunicazione ufficiale riguardo alle identità non binarie e alle problematiche specifiche legate alle persone transgender.
Marilena Grassadonia , coordinatrice LGBTQ+ presso Roma Capitale, ha espresso gratitudine al Quirinale ma anche preoccupazioni per il silenzio proveniente da Palazzo Chigi su queste tematiche cruciali per i cittadini italiani.
Prossimi eventi nella lotta per i diritti
Oggi pomeriggio si svolgerà un corteo autonomo dedicato alla comunità trans e non binaria con partenza prevista da Piazzale Aldo Moro fino a Piazza Vittorio. Lo slogan scelto dagli organizzatori è “Liberazione Trans Queer”, evidenziando così la continua lotta per riconoscimento ed equità sociale all’interno della società italiana contemporanea.