Oggi, 20 maggio 2025, si svolgerà una cerimonia commemorativa a Mirandola per ricordare i tredici anni trascorsi dal devastante terremoto che colpì l’Emilia nel maggio 2012. L’evento avrà luogo alle ore 9 presso la scuola media Montanari, un luogo simbolico che durante quei momenti difficili divenne rifugio e centro di coordinamento per la rinascita della comunità mirandolese. Tra gli ospiti sarà presente Maino Benatti, ex sindaco della città, che condividerà le sue riflessioni su quel periodo drammatico.
Il ruolo della scuola media Montanari nella crisi del 2012
La scuola media Montanari ha rappresentato un punto di riferimento fondamentale per la popolazione di Mirandola durante il terremoto del maggio 2012. In quei giorni tragici, quando le scosse sismiche hanno distrutto molte abitazioni e strutture pubbliche, la scuola è diventata un porto sicuro per famiglie in cerca di protezione. Qui si sono organizzati i primi soccorsi e si è iniziato a pianificare le strategie necessarie per affrontare l’emergenza.
L’importanza della struttura non si limita solo al suo uso immediato come rifugio; essa ha anche simboleggiato la resilienza dei mirandolesi. La capacità di trasformare uno spazio educativo in un centro operativo evidenziò lo spirito collaborativo tra cittadini e istituzioni locali. Questo aspetto sarà sottolineato da Benatti durante la commemorazione odierna.
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La testimonianza di Maino Benatti
Maino Benatti ha ricoperto il ruolo di sindaco dal 2009 al 2019 ed è stato testimone diretto degli eventi post-terremoto. Nella sua dichiarazione anticipata riguardo alla commemorazione, ha espresso l’importanza del ricordo collettivo: “Mi troverò davanti ragazzi che in quei tragici momenti o erano appena nati o non erano ancora nati.” Questa osservazione mette in luce come le nuove generazioni possano apprendere dalla storia locale attraverso eventi commemorativi ufficiali.
Benatti sottolinea anche il valore delle esperienze vissute dalla comunità nel superare insieme paure e difficoltà: “Dobbiamo dare risposte veloci eConcrete,” afferma riferendosi all’impegno delle istituzioni nel garantire sicurezza ai cittadini dopo il sisma. Le sue parole richiamano alla memoria non solo i lutti subiti da molte famiglie ma anche l’unità dimostrata da tutti gli attori coinvolti nella ricostruzione.
L’importanza del ricordo nella costruzione del futuro
La commemorazione annuale serve non solo a onorare coloro che hanno perso la vita ma anche a rafforzare l’identità collettiva dei mirandolesi attraverso una narrazione condivisa delle esperienze passate. Gli interventi previsti oggi metteranno in evidenza quanto sia cruciale mantenere viva la memoria storica dell’evento sismico affinché simili tragedie possano essere affrontate con maggiore preparazione in futuro.
Benatti fa riferimento alle parole pronunciate da figure significative come Papa Francesco e il Presidente Sergio Mattarella riguardo all’importanza dell’insegnamento derivante dalle esperienze traumatiche: “Domani per chi verrà dopo di noi.” Queste citazioni enfatizzano un messaggio chiaro: imparare dai propri errori è essenziale per migliorarsi continuamente come comunità.
Inoltre, viene ribadito quanto sia necessario continuare ad investire sulla sicurezza pubblica attraverso strumenti adeguati di Protezione Civile affinché ogni cittadino possa sentirsi protetto contro eventualità future simili al terremoto del ’12.
Le sfide attuali nella rinascita economica
Nonostante siano passati tredici anni dall’evento catastrofico, Mirandola deve ancora affrontare numerose sfide legate alla ripresa economica e sociale post-sisma. Molte aree centrali continuano a mostrare segni visibili dei danni subiti; edifici storici necessitano ancora interventi significativi mentre alcune attività commerciali faticano a riprendersi completamente dalla crisi provocata dal sisma.
Il messaggio finale dell’ex sindaco richiama tutti ad abbracciare lo spirito indomito mostrato nei momenti più buii della storia recente: “Mirandola deve ripartire da quello spirito lungimirante.” È evidente quindi che sebbene ci siano ferite aperte nel tessuto urbano ed economico locale, c’è anche una determinazione forte tra i cittadini nel voler costruire un futuro migliore basato sulla solidarietà reciproca.