Crisi interna alla Bcc Ancona-Falconara: dimissioni in massa nel consiglio d’amministrazione

La Bcc Ancona-Falconara affronta una crisi con cinque dimissioni nel Cda in un mese, evidenziando dissidi interni sulla governance e una preoccupante diminuzione del numero di soci.
Crisi interna alla Bcc Ancona-Falconara: dimissioni in massa nel consiglio d’amministrazione - Socialmedialife.it

La Bcc Ancona-Falconara sta attraversando un periodo di crisi profonda, con cinque membri del consiglio d’amministrazione che hanno rassegnato le dimissioni in poco più di un mese. Le ragioni di queste uscite variano da motivazioni personali a forti dissensi verso la governance dell’istituto, uno dei principali attori bancari del territorio marchigiano. La situazione si complica ulteriormente dopo che il Cda era stato rinnovato solo un anno fa con l’elezione di Camillo Catana Vallemani come presidente.

Seguici su Google News

Ricevi i nostri aggiornamenti direttamente nel tuo feed di
notizie personalizzato

Seguici ora

Dimissioni e giochi di potere

Le dimissioni più recenti sono avvenute giovedì scorso, quando tre soci hanno lasciato i loro incarichi: il vice presidente Luigi Giulietti, già presidente della Bcc di Ancona prima della fusione con Falconara, insieme ai consiglieri Luca Calamita e Maria Silvia Galmozzi. Queste uscite sono arrivate a pochi giorni dall’assemblea del Cda convocata per nominare i sostituti dei due consiglieri che avevano già abbandonato il posto un mese prima: Riccardo Recanatini e Lucia Carletta. Quest’ultimi avevano motivato la loro scelta con ragioni lavorative.

L’abbandono delle cariche ha avuto conseguenze immediate sulla possibilità di cooptare nuovi membri nel Cda, poiché è venuto meno il numero legale necessario per procedere alle elezioni. Le tensioni interne sembrano ruotare attorno alle nomine dei nuovi rappresentanti; da una parte i dimissionari avrebbero sostenuto l’importanza di avere un rappresentante proveniente dal territorio della Val Musone, mentre dall’altra parte la cordata guidata da Catana avrebbe puntato su figure imprenditoriali significative come Emiliano Baldi e Lisa Copparoni.

Motivazioni alla base delle dimissioni

Le recenti scelte all’interno del Cda non sono state dettate solo da questioni personali o professionali ma riflettono anche dissidi profondamente radicati nella visione strategica dell’istituto bancario. I soci dissententi hanno espresso preoccupazioni riguardo all’attività mutualistica della banca, concepita per tutelare gli interessi dei soci e promuovere lo sviluppo locale. Calamita ha dichiarato esplicitamente che le sue istanze non sono state ascoltate dalla governance attuale.

Questa frattura potrebbe essere sintomatica di una mancanza generale di comunicazione tra i membri del Cda e una percezione diffusa tra i soci riguardo alla direzione presa dalla banca negli ultimi anni. La sensazione è quella che l’ente si sia chiuso in sé stesso anziché abbracciare uno spirito innovativo capace di attrarre nuovi soci e rispondere alle esigenze della comunità locale.

Dati finanziari ed impatto sulle adesioni

Nonostante le difficoltà interne al Cda, alcuni dati finanziari indicano una solidità dell’istituzione bancaria dal punto di vista economico. Nel 2024 la banca ha registrato un utile netto pari a 1,7 milioni di euro; tuttavia gran parte degli utili sarà destinata alla riserva legale mentre piccole somme saranno allocate a iniziative benefiche e fondi mutualistici.

Tuttavia il numero dei soci continua a diminuire drasticamente: dai 5.042 iscritti all’inizio del 2022 si è scesi a soli 4.662 entro fine dicembre 2024. Questo calo è stato evidenziato anche durante l’assemblea tenutasi lo scorso maggio dove erano presenti meno centoventi partecipanti per discutere l’approvazione del bilancio annuale.

La situazione interna alla Bcc Ancona-Falconara rimane tesa mentre si attendono sviluppi futuri sul fronte delle nomine nel consiglio d’amministrazione e sulla gestione complessiva dell’ente creditizio marchigiano.

Change privacy settings
×