Giornata per le comunicazioni sociali: il messaggio di Papa Leone XIV sulla mitezza delle parole

Papa Leone XIV richiama alla necessità di una comunicazione rispettosa e mite, evidenziando il ruolo cruciale delle parole nella pacificazione globale e la difficile situazione dei giornalisti nel mondo.
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La 59° Giornata per le Comunicazioni sociali, celebrata domenica 1° giugno, ha portato alla ribalta un tema cruciale: la necessità di una comunicazione più mite e rispettosa. Il messaggio di Papa Francesco, pubblicato a gennaio, sottolineava l’importanza di disarmare le parole in un contesto globale caratterizzato da conflitti e aggressività. Con la scomparsa del pontefice argentino, il suo successore, Papa Leone XIV, ha ripreso questo appello con forza.

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L’appello alla mitezza delle parole

Papa Leone XIV ha richiamato l’attenzione sull’importanza della scelta delle parole nel discorso pubblico. In un mondo dove i conflitti sembrano dilagare e la violenza verbale è all’ordine del giorno, il nuovo pontefice invita tutti a riflettere su come si comunica. Durante un incontro con i media pochi giorni dopo la sua elezione, ha esortato a “disarmare le parole” come primo passo verso una pacificazione globale. Questo invito non è solo retorico; rappresenta una chiamata all’azione concreta per ogni individuo.

Leone XIV ha evidenziato che ogni persona può contribuire alla pace iniziando dal proprio modo di comunicare. La guerra delle parole e delle immagini deve essere respinta in favore di una narrazione che rispetti gli altri e cerchi sempre la verità. Questa visione si distacca nettamente dalla tendenza attuale nei •dibattiti pubblici dove spesso prevalgono attacchi personali e linguaggio incendiario.

La situazione dei giornalisti nel mondo

Il nuovo papa non ha dimenticato i giornalisti che affrontano gravi rischi nella loro missione informativa. Ha ricordato coloro che sono stati incarcerati o rapiti mentre cercavano di riportare fatti essenziali al pubblico. Secondo rapporti recenti sulla libertà di stampa nel 2024, circa 550 giornalisti sono stati arrestati mentre svolgevano il loro lavoro in tutto il mondo.

I dati rivelano anche un aumento preoccupante dei giornalisti uccisi durante l’esercizio della loro professione: 43 nel 2022 e ben 129 nel 2023; solo nell’anno passato si contano già altri 68 morti sul campo tra Ucraina e Gaza. Questi numeri evidenziano quanto sia difficile oggi garantire una informazione libera ed equa.

Inoltre, ci sono ancora circa 55 giornalisti tenuti in ostaggio in diverse parti del mondo; tra questi figura Cecilia Sala in Iran, simbolo della lotta per la libertà d’informazione anche nei contesti più difficili.

La libertà di stampa sotto pressione

Nonostante alcune nazioni occidentali godano storicamente di maggiore libertà d’informazione rispetto ad altre regioni del pianeta, anche qui ci sono segnali preoccupanti riguardo al rispetto dei diritti dei giornalisti. Nella classifica mondiale sulla libertà della stampa dell’ultimo anno si registra un calo significativo per paesi come Italia e Stati Uniti: l’Italia scende dal 46° al 49° posto mentre gli Usa passano dal 55° al 57°. Entrambi hanno visto episodi recenti dove i rappresentanti politici hanno attaccato direttamente i media o criticato aspramente i cronisti.

Questa situazione è aggravata da pratiche sempre più diffuse che distorcono l’informazione originale a favore degli interessi politici ed economici dominanti piuttosto che servire il bene comune attraverso racconti veritieri ed equilibrati.

Un futuro incerto per l’informazione

Il panorama dell’informazione contemporanea presenta sfide significative legate alla crescente interconnessione tra politica ed economia nelle decision-making process globalizzati; questo fenomeno rende difficile mantenere standard elevati nella qualità dell’informativa offerta ai cittadini.

L’appello fatto da Papa Leone XIV potrebbe quindi rappresentare non solo una necessità morale ma anche strategica: promuovere uno stile comunicativo basato sul rispetto reciproco potrebbe contribuire a creare spazi più sani per dialoghi costruttivi anziché conflittuali.

L’eredità lasciata da Francesco continua così ad avere risonanza forte nella società odierna attraverso queste nuove indicazioni pratiche rivolte ai comunicatori moderni.