La questione dei dazi commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea si fa sempre più urgente, con la scadenza del 9 luglio che si avvicina. Il governo italiano, guidato dalla premier Giorgia Meloni, sta cercando di raggiungere un compromesso che prevede un dazio generalizzato del 10% su tutte le esportazioni. Nel frattempo, il presidente americano Donald Trump ha lanciato critiche verso la Spagna per le sue spese militari, minacciando misure punitive.
La posizione dell’italia sui dazi
Durante il recente vertice della NATO, Giorgia Meloni ha affrontato il tema dei dazi in una conferenza stampa. Rispondendo a domande riguardo ai colloqui con Trump sulla questione commerciale, Meloni ha espresso ottimismo circa le possibilità di trovare un accordo. Ha sottolineato che l’introduzione di un dazio al 10% non sarebbe particolarmente gravosa per l’economia italiana e potrebbe rappresentare una soluzione accettabile per entrambe le parti coinvolte.
La premier ha evidenziato come una maggiore integrazione tra gli alleati atlantici e delle economie sia fondamentale per affrontare insieme le sfide globali. Secondo Meloni, discutere di questi temi è essenziale non solo per risolvere questioni legate ai dazi ma anche per migliorare i rapporti economici tra Italia e Stati Uniti.
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Meloni ha anche fatto riferimento all’importanza di continuare a lavorare su problematiche specifiche sollevate dagli Stati Uniti nei confronti dell’Italia. Questo approccio mira a garantire che eventuali misure fiscali o commerciali siano gestite in modo equilibrato e sostenibile nel lungo termine.
Le dichiarazioni del ministro Giorgetti
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti si è allineato alla posizione della premier durante l’assemblea generale di Federvini. Ha affermato che finora i negoziati sono stati caratterizzati principalmente da annunci senza sostanza concreta. Tuttavia, Giorgetti è fiducioso riguardo alla possibilità di ottenere risultati tangibili nella trattativa sui dazi.
Ha ribadito l’importanza del compromesso sul tema dei dazi reciproci al 10%, definendolo come “un buon risultato”. Inoltre, ha messo in evidenza come il negoziato stia toccando aspetti più ampi oltre quelli puramente commerciali; ad esempio la fiscalità internazionale e questioni valutari sono parte integrante delle discussioni in corso.
Giorgetti ha anche menzionato come alcune decisioni già prese abbiano avuto effetti indiretti sulle esportazioni italiane verso gli Stati Uniti; ciò indica quanto sia delicata la situazione attuale e quanto sia necessario procedere con cautela nelle trattative future.
L’attacco di Trump alla Spagna
Mentre l’attenzione era focalizzata sull’Italia e sui suoi sforzi diplomatici riguardo ai dazi commerciali, Donald Trump non si è risparmiato nel criticare la Spagna durante lo stesso vertice NATO. Il presidente americano ha contestato Madrid per aver chiesto una deroga sulle spese militari; infatti desidera spendere solo il 2,1% del proprio PIL invece del previsto 3,5%.
Trump non ha usato mezze parole: “È terribile quello che sta facendo la Spagna”, affermando che tale comportamento potrebbe comportare conseguenze dirette sotto forma di aumentati oneri doganali. Ha minacciato misure punitive dicendo: “Faremo pagare a Madrid il doppio dell’accordo sui dazi”.
Questa situazione mette ulteriormente in luce le tensione esistenti all’interno della NATO riguardo agli impegni finanziari degli stati membri nei confronti della difesa collettiva ed evidenzia come ogni nazione debba affrontare pressioni diverse rispetto agli USA nell’ambito delle relazioni internazionali ed economiche.