Debutto de L’Iliade al Teatro Greco di Siracusa: un’interpretazione innovativa in prigione

L’Iliade di Omero debutta al Teatro Greco di Siracusa con un cast d’eccellenza e una regia innovativa di Giuliano Peparini, che trasforma l’opera in un dramma carcerario contemporaneo.
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L’Iliade, la celebre opera di Omero, ha debuttato ieri sera al Teatro Greco di Siracusa, attirando l’attenzione di circa cinquemila spettatori. Tra il pubblico spiccava la presenza dell’attrice Whoopi Goldberg. Questo spettacolo è una coproduzione con il Parco archeologico di Siracusa e altre importanti realtà locali e resterà in scena fino al 6 luglio. La regia è affidata a Giuliano Peparini, che ha scelto un’ambientazione particolare per questa nuova interpretazione.

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Un cast d’eccellenza per una storia senza tempo

Il cast de L’Iliade presenta nomi noti del panorama teatrale italiano. Vinicio Marchioni fa il suo debutto sul palcoscenico del Teatro Greco nel ruolo dell’Aedo, mentre Giuseppe Sartori interpreta Achille. Gianluca Merolli veste i panni di Ettore e Giulia Fiume quelli di Andromaca. Danilo Nigrelli assume il ruolo del re Priamo, Jacopo Sarotti è Patroclo ed Elena Polic Greco presta la sua voce a Era.

Le musiche sono state composte da Beppe Vessicchio, noto per le sue collaborazioni nel mondo della musica italiana e dello spettacolo. La traduzione dei versi omerici è stata curata da Francesco Morosi, mentre le scene sono state progettate da Lorenzo Russo Rainaldi e i costumi realizzati da Valentina Davoli e Silvia Oliviero.

Una messa in scena audace: dall’Olimpo alla prigione

Giuliano Peparini ha voluto dare una lettura originale all’opera classica trasponendo l’azione in un contesto carcerario. “Per me l’Iliade è un luogo in cui fragilità e violenza si incarnano,” ha dichiarato Peparini durante la presentazione dello spettacolo. In questa versione, Achille ed Ettore non sono più eroi che combattono sotto le mura di Troia ma uomini reclusi in un carcere di massima sicurezza.

Anche gli dèi perdono la loro dimensione divina; diventano guardiani silenziosi che vigilano su questo microcosmo violento dove ogni azione sembra predeterminata dalla brutalità del sistema penitenziario stesso. “La guerra si consuma all’interno dei corpi e delle menti,” continua Peparini spiegando come questa scelta narrativa renda ancora più attuale il messaggio dell’opera.

Ispirazioni architettoniche dal mondo carcerario

L’ambientazione scenica trae ispirazione dalle famose prigioni statunitensi come Alcatraz e Sing Sing, come sottolinea lo scenografo Lorenzo Russo Rainaldi: “Abbiamo cercato elementi riconoscibili che potessero evocare immediatamente l’idea della reclusione.” Questa scelta visiva non solo arricchisce lo spettacolo ma crea anche una connessione tra i temi antichi dell’Iliade e le problematiche contemporanee legate alla giustizia penale.

La combinazione tra testi classici ed elementi moderni offre agli spettatori uno sguardo nuovo sulla guerra eterna raccontata da Omero; una guerra che diventa simbolo delle lotte interiori degli uomini rinchiusi nelle loro celle fisiche ed emotive.

Con queste premesse promettenti, L’Iliade si prepara a catturare l’immaginario collettivo nei prossimi giorni al Teatro Greco di Siracusa.