Emergenza inquinamento: un corso d’acqua su otto in Italia colpito da scarichi incontrollati

In Italia, il 12% dei corsi d’acqua è inquinato da scarichi incontrollati, un problema che si aggrava con eventi meteorologici estremi. La fiera Accadueo a Bologna affronta queste sfide cruciali.
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In Italia, circa il 12% dei corsi d’acqua è soggetto a scarichi incontrollati, una situazione che si aggrava durante eventi meteorologici estremi. Questi dati sono stati presentati da Ref Ricerche e saranno al centro del dibattito nella giornata inaugurale di Accadueo, la fiera internazionale dedicata al settore idrico che si svolgerà a BolognaFiere dal 7 al 9 ottobre. Paolo Angelini, amministratore delegato di BolognaFiere Water&Energy, ha sottolineato l’urgenza di affrontare questa emergenza ambientale con un approccio integrato tra operatori e istituzioni.

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Accadueo: un’importante piattaforma per il dialogo sull’acqua

Dal 7 al 9 ottobre, BolognaFiere ospiterà Accadueo, una manifestazione internazionale che riunisce esperti del settore idrico per discutere delle sfide legate alla gestione delle acque nelle città italiane. Con l’aumento degli eventi meteo estremi come piogge intense e alluvioni, i sistemi fognari sono messi a dura prova. Le infrastrutture esistenti spesso non riescono a gestire efficacemente il deflusso delle acque meteoriche e ciò porta a guasti e malfunzionamenti.

La fiera rappresenta un’opportunità cruciale per favorire il confronto tra operatori del settore idrico e rappresentanti istituzionali. Durante gli incontri previsti si discuteranno strategie innovative per migliorare la resilienza dei sistemi fognari urbani. L’obiettivo è quello di trovare soluzioni pratiche che possano ridurre l’impatto negativo delle acque meteoriche sulla qualità dell’ambiente acquatico.

La contaminazione da pioggia: cause ed effetti

Le analisi recenti evidenziano come le acque di prima pioggia siano particolarmente problematiche poiché trasportano elevate concentrazioni di contaminanti nei corsi d’acqua. Microplastiche, metalli pesanti e agenti patogeni vengono rilasciati rapidamente nei bacini fluviali durante le precipitazioni iniziali dopo periodi asciutti. Questo fenomeno è aggravato dalla crescente impermeabilizzazione delle superfici urbane; strade asfaltate e parcheggi impediscono l’assorbimento naturale dell’acqua piovana.

Secondo i dati raccolti negli ultimi anni, oltre il 90% dell’acqua piovana scorre via dalle superfici impermeabili senza essere assorbita dal terreno rispetto solo al 20% quando ci sono aree verdi disponibili ad accogliere le precipitazioni. Questa situazione genera un carico sempre maggiore sui sistemi fognari già sotto pressione durante eventi climatici avversi.

L’Italia in contesto europeo: numerosi problemi da affrontare

L’analisi della situazione italiana rivela una realtà preoccupante rispetto agli standard europei riguardo all’inquinamento causato dalle acque meteoriche. Secondo studi recenti condotti su scala europea, le acque di dilavamento urbano contribuiscono attualmente circa al 3% della contaminazione nei fiumi europei; tuttavia in Italia questo dato sale fino al 13%. Ciò indica una pressione significativa sulle risorse idriche nazionali dovuta principalmente alla gestione inefficace delle acque reflue urbane.

Questa problematica non solo compromette la qualità dei corsi d’acqua ma mette anche in discussione la salute pubblica degli abitanti nelle aree interessate dall’inquinamento atmosferico derivante dai residui industrializzati o dai rifiuti abbandonati lungo le strade cittadine.

Normativa frammentata: ostacoli alla soluzione del problema

Uno degli aspetti più critici nella gestione dell’inquinamento da acqua meteorica è rappresentato dalla normativa frammentata presente nel nostro paese. Ogni regione ha competenze specifiche riguardo ai “Piani di tutela delle acque“, ma questa decentralizzazione porta spesso a incoerenze nell’applicazione delle normative stesse.

Nonostante esista una direttiva europea sulle acque reflue che richiede la redazione dei Piani di Gestione dei Bacini Idrografici, manca ancora un indirizzo normativo chiaro ed uniforme sul territorio nazionale italiano. Questo rende difficile implementare strategie efficaci per contrastare l’inquinamento causato dalle precipitazioni atmosferiche ed evidenzia la necessità urgente di coordinarsi meglio tra i vari livelli istituzionali coinvolti nella gestione dell’acqua potabile e reflua nel paese.