Fano: interrogativi sulla fondazione teatro e presunti debiti di matrimonio

Il consiglio comunale di Fano richiede accesso agli atti sui matrimoni celebrati al Teatro della Fortuna, sospettando irregolarità nei pagamenti degli affitti e alimentando polemiche politiche locali.
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La vicenda legata alla Fondazione Teatro della Fortuna di Fano continua a suscitare polemiche e curiosità. Recentemente, alcuni membri del consiglio comunale hanno manifestato l’intenzione di richiedere accesso agli atti per verificare quanti matrimoni si siano celebrati all’interno del teatro negli ultimi quattro anni. Questo interesse nasce da sospetti riguardanti il pagamento dell’affitto, fissato a 1800 euro, che potrebbe non essere stato saldato da alcuni sposi.

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La richiesta di accesso agli atti

Il dibattito intorno alla Fondazione Teatro si intensifica con la proposta di alcuni consiglieri comunali che intendono esaminare i documenti relativi ai matrimoni celebrati nel prestigioso teatro. Questa iniziativa è motivata dalla necessità di chiarire se ci siano stati casi in cui gli affitti non sono stati pagati. L’ammanco finanziario che ha attirato l’attenzione dei media locali potrebbe quindi includere anche queste situazioni.

Le reazioni all’interno del palazzo comunale sono state sarcastiche, con commenti ironici su possibili “regali” nuziali non saldati. È evidente che le dinamiche politiche giocano un ruolo importante in questa vicenda; il centrodestra al governo locale sembra avere già individuato potenziali colpevoli tra le fila dell’opposizione.

Ruoli chiave nella fondazione

L’ex amministratore delegato della Fondazione, Catia Amati, ha ricoperto un ruolo significativo sia a Fano che a Pesaro grazie al suo coinvolgimento nella Fondazione Rossini. La sua gestione è stata oggetto di scrutinio e discussione, soprattutto dopo la nomina del nuovo direttore Stefano Mirisola.

Un altro protagonista centrale è Caterina Pierangeli, commercialista ben nota in città e direttore amministrativo della fondazione da quattordici anni. Con un compenso annuale lordo di 15.400 euro, Pierangeli ha mantenuto una posizione defilata rispetto alle polemiche recenti ma viene frequentemente citata nei dibattiti pubblici riguardanti la situazione economica dell’ente.

Nonostante le pressioni mediatiche e politiche, Pierangeli ha dichiarato la sua intenzione di rimanere neutrale sulla questione:Sono molto serena”, afferma senza entrare nel merito delle accuse mosse contro altri membri della fondazione o sull’eventualità che qualcuno possa aver omesso il pagamento delle spese per i matrimoni celebratisi nel teatro.

Le dichiarazioni di Caterina Pierangeli

Caterina Pierangeli ha scelto una linea difensiva netta durante le sue interviste recenti. Ha sottolineato come non intenda commentare ulteriormente sulle voci circolanti né sul suo lavoro né sui presunti debitori legati ai matrimoni avvenuti presso il teatro: “Mi possono toccare tutto ma non il mio lavoro”, dichiara con fermezza.

Inoltre, quando le è stato chiesto se stesse considerando l’opzione legale per tutelarsi dalle insinuazioni diffuse nei suoi confronti o su eventuale responsabilità nella gestione finanziaria della fondazione risponde evasivamente: “Non rispondo a questa domanda”.

Pierangeli evidenzia anche come gran parte delle sue attività professionali siano guidate dalla passione per il mondo lirico e musicale; una passione coltivata fin dalla gioventù attraverso lo studio del pianoforte prima ancora della laurea in economia e commercio.

La situazione rimane tesa mentre i cittadini attendono sviluppi concreti su questo intricato caso che coinvolge cultura locale ed aspetti politici delicati.

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