Il Festival Gnaoua di Essaouira, una manifestazione musicale che dal 1997 celebra la tradizione gnaoua, ha preso il via nella storica città marocchina. Questo evento annuale riunisce artisti locali e internazionali per un dialogo culturale attraverso la musica. Con i preparativi che hanno animato i vicoli della Medina nelle settimane precedenti, il festival si è trasformato in un’importante occasione di incontro e festa popolare.
La tradizione gnaoua
Le origini della musica gnaoua sono avvolte nel mistero e affondano le radici nella storia dell’Africa occidentale. Questa forma d’arte è legata alla deportazione in schiavitù delle popolazioni provenienti da regioni come Nigeria, Guinea, Ghana e Mali. Il termine “gnaoua” deriva dal vocabolo berbero “iguinaouen”, che significa “uomini neri”. La musica gnaoua ha una forte componente religiosa e curativa; durante le Lilas, sedute notturne dedicate all’invocazione degli spiriti Djinns e Mlouk, il Maalem guida i partecipanti in trance attraverso suoni ipnotici.
Le confraternite gnaoue sono gruppi regionali riconosciuti per le loro peculiarità musicali e cerimoniali. Ogni clan presenta costumi distintivi ed espressioni artistiche uniche. Durante il solstizio d’estate, Essaouira diventa un punto di riferimento per questa tradizione vivente: con circa 80.000 abitanti che raddoppiano durante il festival, l’evento rappresenta non solo una celebrazione musicale ma anche un atto di fede verso l’integrazione culturale.
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Una fusione culturale unica
Essaouira è conosciuta come melting-pot culturale dove si intrecciano influenze africane, berbere ed arabe. Il festival quest’anno ha avuto come tema centrale “A City in Trance, a World Fusion”. L’apertura del festival è stata caratterizzata da una parata inaugurale con tutte le confraternite partecipanti che hanno sfilato dalla Bab Doukkala fino alle strade della Città Vecchia.
Nei vari palchi disseminati nella Medina si sono alternati artisti provenienti da diverse parti del mondo: dall’Africa all’Europa fino agli Stati Uniti. Tra i protagonisti spiccano nomi storici come Abdelouahed Stitou insieme a innovatori contemporanei come Houssam Gania. Quest’ultimo è figlio dell’illustre Mahamud Ghania ed erede di una tradizione musicale ricca di sperimentazioni.
Il festival offre quindi uno spaccato interessante dello stato attuale della musica nel continente africano; concertisti emergenti si affermano accanto ai grandi nomi consolidati creando momenti indimenticabili per pubblico ed esperti del settore.
Concerti memorabili al festival
Tra gli eventi più applauditi c’è stato quello del Maalem Hamid el Kasri accompagnato dalla Compagnia Bakalama composta da danzatori senegalesi provenienti dalla Casamance insieme a due talentuose vocalist marocchine: Abir el Abed e Kya Loum. Un altro momento significativo è stato lo Joudour Project guidato da Majid Bekkas; questo artista rappresentativo ha saputo mescolare abilmente jazz d’avanguardia con sonorità tipiche della tradizione gnaoa.
Dalla scena maliana è arrivata Rokia Tore con il suo quintetto; nota per la sua capacità di fondere elementi modernisti alla grande musica maliana grazie alla collaborazione col produttore irlandese Jacknife Gareth Lee nel suo ultimo album “Bamanan”. Anche Asmaa Hamzoui & Bnat Timbuktu hanno catturato l’attenzione presentando performance energiche sul palco principale dopo aver debuttato al festival nel 2018 come primo gruppo femminile ad esibirsi.
Altri artisti degni di nota includono CKAY dall Nigeria noto oltre confine grazie al brano “Love Nwantati” mentre Cimafunk porta sul palco vibrazioni afro-cubane fresche ed innovative direttamente da Cuba.
Eventuali incontri specializzati
Oltre ai concertoni serali nei principali palchi ci sono stati eventi più intimi nei cortili degli antichi palazzi durante le Lilas; qui musicisti emergenti locali hanno dato vita a after party coinvolgenti presso nuove venue quali Alma o Mega Loft.
La mattina seguente gli incontri sotto l’albero Talking Tree presso l’Istituto Francese hanno offerto opportunità preziose per approfondire temi legati alla libera circolazione delle persone attraverso dibattiti organizzati dalla ong The Human Rights Forum.
Essaouira continua ad essere fonte d’ispirazione non solo per musicisti ma anche per scrittori illustri tra cui Antoine de Saint-Exupéry o Orson Welles dimostrando così quanto sia unico questo luogo ricco di storia, cultura ed energia creativa senza tempo.