Un’ondata di freddo senza precedenti ha colpito il Sud America, portando neve nel deserto di Atacama, noto per essere il luogo più arido del pianeta. Questo fenomeno meteorologico raro ha interessato l’altopiano di Chajnantor e l’area dell’osservatorio ALMA, situato a 2.900 metri sul livello del mare. La neve in questa regione si verifica mediamente solo una volta ogni dieci anni e rappresenta un evento straordinario per gli abitanti e i ricercatori della zona.
Le cause dell’irruzione fredda
L’attuale irruzione è stata causata da un nucleo d’aria molto fredda che ha interagito con correnti relativamente umide provenienti da ovest. Questa combinazione ha generato precipitazioni solide a quote insolitamente basse per la regione, dove eventi simili sono generalmente più comuni oltre i 5.000 metri d’altezza. La neve è caduta su aree sotto i 3.000 metri, una rarità che sottolinea l’intensità della situazione climatica attuale.
Gran parte del Sud America sta vivendo un inverno particolarmente rigido quest’anno, con temperature ben al di sotto delle medie stagionali in molte località. I modelli meteorologici regionali suggeriscono che la variabilità atmosferica potrebbe aumentare nel corso del secolo, rendendo eventi come questo leggermente più frequenti rispetto al passato.
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Le caratteristiche climatiche dell’Atacama
Il deserto di Atacama è famoso per le sue condizioni estreme: alcune zone ricevono mediamente solo tra 1 e 3 mm di pioggia all’anno; ci sono stazioni meteorologiche che non hanno mai registrato precipitazioni significative nella loro storia operativa. In particolare nelle aree centrali come Antofagasta, Calama e Copiapó si sono verificati anni consecutivi senza pioggia.
Le condizioni climatiche così secche sono dovute alla presenza della Corrente di Humboldt e alla fascia permanente ad alta pressione sull’Oceano Pacifico che riduce drasticamente la formazione delle nuvole necessarie alle precipitazioni. Inoltre, le montagne circostanti creano una doppia ombra pluviometrica: la Cordigliera Costiera blocca l’umidità oceanica proveniente da ovest mentre le Ande impediscono l’ingresso dall’est.
Impatti ambientali e futuri scenari
La nevicata nel deserto non solo rappresenta un evento eccezionale dal punto di vista climatico ma potrebbe avere anche ripercussioni significative sull’ambiente locale e sulle risorse idriche disponibili nella regione nei prossimi mesi o anni. L’acqua accumulata dalla fusione della neve potrebbe contribuire a rifornire fiumi sotterranei già compromessi dalla scarsità d’acqua cronica.
Tuttavia, gli esperti avvertono che tali eventi potrebbero diventare sempre più rari se non si affrontano adeguatamente le problematiche legate ai cambiamenti climatici globali ed alle loro conseguenze locali sul clima sudamericano.
Questa nevicata straordinaria offre uno spaccato unico sulla complessità dei fenomeni atmosferici in atto nel continente sudamericano durante questo periodo storico caratterizzato da mutamenti climatici sempre più evidenti.