Dal 19 al 22 maggio, in occasione della Giornata mondiale della biodiversità, si è svolto il 2° Forum Nazionale della Biodiversità presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca e Triennale. L’evento ha cercato di esplorare il valore dei risultati scientifici legati alla biodiversità e ai processi di innovazione. Promosso dal National Biodiversity Future Centre , il forum ha riunito esperti del settore per discutere le sfide attuali e future riguardanti la conservazione dell’ambiente.
Ospiti illustri al forum
Il forum ha visto la partecipazione di numerosi ospiti illustri, tra cui Telmo Pievani, Stefano Boeri e Marco Paolini. Un intervento particolarmente atteso è stato quello dell’artista Michelangelo Pistoletto, candidato al Premio Nobel per la Pace 2025. Pistoletto ha condiviso con i presenti come la scienza abbia influenzato profondamente il suo lavoro artistico nel corso degli anni.
Nato a Biella nel 1933, l’artista ha raccontato che il suo percorso creativo è iniziato negli Anni ’50 con una riflessione su se stesso attraverso l’autoritratto. Ha spiegato come sia riuscito a trasformare i materiali pittorici in superfici specchianti che permettono agli spettatori di vedere ciò che esiste davanti all’opera d’arte stessa.
Leggi anche:
La connessione tra arte e scienza
Pistoletto ha approfondito l’importanza del dialogo tra arte e scienza nel suo lavoro creativo. Ha citato Guido Tonelli, uno dei ricercatori coinvolti nella scoperta del bosone di Higgs, sottolineando come insieme abbiano sviluppato un simbolo che rappresenta una connessione profonda tra questi due mondi: “1+1=3”. Questo concetto implica che l’unione delle idee artistiche e scientifiche possa generare nuove comprensioni.
L’artista ha anche parlato della necessità di sviluppare una coscienza ecologica collettiva in risposta alle sfide poste dai cambiamenti climatici. Secondo lui, oggi più che mai è fondamentale riconoscere la nostra coabitazione sul pianeta ed affrontare le problematiche ambientali con responsabilità.
Il Terzo Paradiso: un simbolo per riflettere
Nel corso del suo intervento, Pistoletto ha presentato “Il Terzo Paradiso”, un’opera simbolica composta da tre cerchi consecutivi che rappresentano due paradisi distinti: quello naturale e quello artificiale creato dall’uomo. Il cerchio centrale simboleggia invece l’impegno necessario per trovare un equilibrio tra natura ed artificio.
L’artista avverte riguardo ai conflitti sempre più evidenti con la natura causati dall’intervento umano sull’ambiente. Sottolinea quindi quanto sia cruciale lavorare verso una sintesi armoniosa fra gli elementi naturali ed artificiali affinché non si arrivi ad una consunzione irreversibile delle risorse planetarie.
Riflessioni sulla pace attraverso l’arte
Parlando della sua candidatura al Premio Nobel per la Pace 2025, Pistoletto sostiene fermamente che la scienza può contribuire alla costruzione della pace globale attraverso valori etici radicati nell’arte stessa. Egli afferma che molte guerre nascono da conflitti religiosi; pertanto le religioni dovrebbero essere promotrici di armonia piuttosto che generatori di discordia.
L’artista invita a riflettere su comportamenti predatori tipici dell’essere umano nei confronti degli altri esseri viventi; egli propone invece un approccio basato sul rispetto reciproco quale fondamento imprescindibile per garantire pace duratura nelle società contemporanee.
Pistoletto conclude rimarcando come sia essenziale abbandonare ogni forma violenta nei rapporti interpersonali; solo così sarà possibile costruire comunità pacifiche dove ogni individuo possa vivere dignitosamente senza timore o sfruttamento da parte degli altri.