Giorgia Meloni è arrivata in Canada per partecipare al G7, un incontro che si preannuncia cruciale per il futuro della diplomazia internazionale. La premier italiana si trova a dover gestire una situazione delicata, influenzata dal conflitto tra Israele e Iran. Questo summit rappresenta per lei l’opportunità di affermarsi come leader europeo di riferimento, ma anche la sfida di mantenere un equilibrio nella posizione degli Stati Uniti.
Un’agenda stravolta dal conflitto
L’agenda del G7 è stata profondamente modificata a causa delle tensioni tra Israele e Iran. Meloni ha dovuto adattarsi rapidamente alla nuova situazione, consapevole che le sue decisioni potrebbero avere ripercussioni significative sulla stabilità della regione. I suoi consiglieri diplomatici e i funzionari della Farnesina sono stati attivi nel cercare di mitigare gli effetti negativi del conflitto, evitando posizioni troppo schierate che potrebbero ostacolare una possibile de-escalation.
La premier italiana ha il compito difficile di sostenere le ragioni israeliane senza però apparire come un sostenitore incondizionato delle azioni statunitensi. Questo equilibrio è fondamentale non solo per la sua immagine politica interna, ma anche per il ruolo dell’Italia all’interno dell’Unione Europea. Le critiche da parte delle opposizioni sul sostegno a Trump rendono ancora più complicato il suo operato.
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Il programma del G7 e le aspettative italiane
Il vertice avrà luogo a Kananaskis, immerso nelle splendide Montagne Rocciose canadesi. Meloni arriva con una serie di incontri già programmati con importanti leader europei come Ursula Von der Leyen e Friedrich Merz, nei quali hanno discusso le posizioni da adottare durante i lavori del summit. Tra i temi principali ci sarà sicuramente quello dei migranti e della lotta contro il traffico di esseri umani; su questo punto l’Italia intende presentare proposte concrete.
Tuttavia, nonostante ci sia uno spazio dedicato all’Ucraina durante il vertice – con la presenza del segretario generale della NATO, Mark Rutte – sembra che questo tema possa essere marginalizzato rispetto alle questioni legate al Medio Oriente. La delegazione italiana appare rassegnata all’idea che gli argomenti riguardanti Israele ed Iran prenderanno gran parte dello spazio previsto nelle discussioni.
Bilaterali strategici: Italia-Canada-Francia
Le relazioni bilaterali giocheranno un ruolo cruciale durante questo G7; infatti Roma e Ottawa stanno lavorando insieme per garantire una coordinazione efficace tra i vari Paesi europei presenti al vertice. L’Italia presiede attualmente l’Unione Europea mentre il Canada ospita l’incontro; questa combinazione offre opportunità strategiche significative.
Meloni dovrà affrontare anche le divergenze con Parigi: nonostante recenti tentativi di riavvicinamento attraverso visite ufficiali da parte di Macron a Palazzo Chigi, rimangono differenze sostanziali nelle politiche estere dei due Paesi. Durante questi incontri bilaterali si cercherà quindi non solo di rafforzare alleanze ma anche trovare punti d’intesa su questioni delicate come quelle economiche o relative alla sicurezza internazionale.
Il risultato finale dipenderà dalla capacità dei leader europei presenti al summit di collaborare efficacemente piuttosto che competere fra loro; negli ultimi eventi internazionali questa logica cooperativa ha spesso ceduto il passo a dinamiche più competitive fra nazioni europee.