In un intervento di quarantacinque minuti alla Camera, la premier Giorgia Meloni ha affrontato temi cruciali legati alla crisi iraniana e al Consiglio europeo, evitando però di menzionare direttamente figure politiche come Donald Trump e Benjamin Netanyahu. Questa scelta ha suscitato reazioni tra le opposizioni, in particolare da parte di Riccardo Magi, che ha ironizzato sulla mancanza di riferimenti al presidente americano. La situazione geopolitica si fa sempre più complessa dopo l’attacco degli Stati Uniti all’Iran, ponendo interrogativi sulla posizione del governo italiano.
La guerra tra Usa e Iran: un tema delicato
Il conflitto tra Stati Uniti e Iran è stato il fulcro del dibattito politico durante l’intervento della premier. Nonostante la gravità della situazione, Meloni ha scelto di non citare Trump né Salvini nel suo discorso. Guido Crosetto ha difeso questa scelta sottolineando che il focus deve rimanere sulle questioni geopolitiche piuttosto che su singoli leader. Tuttavia, anche la risoluzione presentata dalla maggioranza non prende una posizione netta sull’attacco americano; si limita a raccomandare negoziati piuttosto che escalation militari.
La guerra non gode di grande popolarità in Italia né in Europa; i sondaggi mostrano un crescente discontento verso le politiche belliche statunitensi. Questo contesto rende ancora più evidente la reticenza del governo italiano a schierarsi apertamente con Washington in questo frangente critico.
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Il messaggio ai parlamentari: dialogo e responsabilità
Giorgia Meloni ha iniziato il suo intervento richiamando l’importanza del dialogo tra governo e opposizioni per affrontare le sfide europee attuali. Ha parlato dell’Unione europea come entità ispirata dal principio di sussidarietà, promettendo uno sforzo per ampliare tale dialogo all’interno delle istituzioni italiane. Accanto a lei erano presenti figure chiave come Matteo Salvini e Guido Crosetto mentre i leader dell’opposizione seguivano attentamente ogni parola.
Meloni ha riconosciuto che la crisi iraniana è aggravata dall’attacco statunitense ai siti nucleari iraniani ma attribuisce all’Iran stesso la responsabilità di avviare negoziati diplomatici per risolvere le tensioni nella regione mediorientale. Ha avvertito dei rischi legati allo sviluppo nucleare dell’Iran definendolo una minaccia vitale per Israele ed esprimendo preoccupazione per possibili conseguenze destabilizzanti nell’area.
Italia si prepara ad evacuare i suoi cittadini dall’Iran
Nel corso del suo intervento, Meloni ha annunciato misure concrete riguardanti gli italiani presenti in Iran; sta valutando infatti una temporanea ricollocazione dell’ambasciata italiana da Teheran a Oman mentre si lavora attivamente per garantire sicurezza agli italiani nell’area attraverso operazioni organizzate via Azerbaijan.
Questa decisione riflette una strategia volta a ridurre gradualmente la presenza italiana nel Paese mediorientale senza compromettere gli interessi nazionali o quelli dei cittadini italiani coinvolti nella crisi attuale.
Gaza: condanna implicita verso Netanyahu
La premier dedica ampio spazio anche alla situazione critica nella Striscia di Gaza pur evitando nomi specifici come quello di Benjamin Netanyahu. Condanna fermamente l’escalation violenta chiedendo un immediato cessate il fuoco da parte israeliana dopo aver descritto le azioni militari come drammatiche ed inaccettabili rispetto agli eventi scatenanti rappresentati dagli attacchi terroristici subiti da Israele stesso.
Questo approccio sembra cercare un equilibrio difficile fra solidarietà verso Israele ed empatia nei confronti della popolazione palestinese colpita dalla violenza dei conflitti armati.
Le spese militari italiane: impegni internazionali
Infine, Giorgia Meloni tocca anche il tema delle spese militari italiane anticipando discussioni imminenti sul vertice NATO previsto ad Aja dove l’Italia è chiamata ad aumentare gli investimenti fino al 2% del PIL entro dieci anni – impegno già preso dai governi precedenti ma mai realizzato pienamente fino ad ora.
Sottolinea quindi quanto sia essenziale mantenere promesse fatte sul piano internazionale affinché l’Italia possa tutelarsi adeguatamente contro crescenti insicurezze globalizzate.
Le critiche dalle opposizioni non tardano ad arrivare soprattutto riguardo alle posizioni assunte dal governo nei confronti degli alleati americani; tuttavia nessuna risposta concreta viene fornita alle richieste espresse dai gruppi parlamentari contrari all’invio d’aiuti o supporto logistico nelle operazioni contro l’Iran.