Il progetto internazionale Creative Europe Uad – Universal Art Design ha selezionato tre progetti di giovani artisti under 35, provenienti da contesti diversi come l’emigrazione, la disabilità e l’identità di genere. Questi lavori teatrali mirano a raccontare le diversità e le esperienze di emarginazione sociale. Dopo una valutazione attenta dei 28 progetti candidati, una commissione internazionale ha scelto i tre più rappresentativi che parteciperanno a un programma di workshop e residenze artistiche in Polonia, Serbia e Italia.
Dettagli del bando e dei progetti selezionati
Il bando Creative Europe Uad ha attirato un numero significativo di candidature, con 28 proposte arrivate alla chiusura delle iscrizioni. La commissione internazionale ha esaminato ogni progetto per identificare quelli che meglio rispecchiavano l’intento del bando: dare voce alle diversità attraverso il teatro. I tre gruppi selezionati sono composti da quattro membri ciascuno, per un totale di dodici artisti che parteciperanno a diverse fasi del programma.
I workshop si svolgeranno in Polonia dal 1 al 12 giugno 2025 nella città di Toruń; seguirà una tappa in Serbia a Novi Sad dall’8 al 10 luglio; infine, ci sarà una residenza artistica a Padova tra l’8 settembre e il 2 novembre dello stesso anno. Al termine della residenza, due dei tre progetti saranno scelti da una giuria internazionale per essere presentati sul palco del Teatro Maddalene nel febbraio del 2026 durante la rassegna dedicata all’Universal Art Design.
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I progetti vincitori: To Be Young, Gifted and Black
Il primo progetto selezionato è “To Be Young, Gifted and Black”, ideato da Laura Amponsah insieme ad altri tre artisti con background migratorio: Gaja Aurora Ebere Ikeagwuana, Matar Diouf e Val Wandja. Questo lavoro si distingue per la sua capacità di intrecciare ricerca poetica con tematiche politiche urgenti attraverso forme sceniche innovative. L’obiettivo è dare visibilità a soggettività spesso escluse dalla narrazione culturale dominante.
Durante il periodo della residenza artistica, si prevede un approfondimento della scrittura testuale ed estetica dell’opera. Particolare attenzione sarà rivolta all’accessibilità sensoriale e linguistica dell’opera stessa. Inoltre, verrà esplorata l’ibridazione tra diversi linguaggi performativi con lo scopo di coinvolgere pubblici non convenzionali ed espandere i confini tradizionali della fruizione teatrale.
Un altro nome – Chiamarci Giulietta e Romeo
La seconda proposta scelta è “Un altro nome – Chiamarci Giulietta e Romeo”, presentata dalla formazione composta da Giacomo AG, Yele Canali Ferrari, Federica Lorenzoni e Luce Sant’Ambrogio. Questo progetto offre una reinterpretazione originale dell’opera classica “Romeo e Giulietta” attraverso la lente delle esperienze transgender.
L’approccio innovativo alla riscrittura mira non solo ad affermare identità diverse ma anche a sfidare le convenzioni tradizionali della rappresentazione teatrale stessa. La proposta intende contribuire significativamente ai dibattiti su apertura e inclusione nel panorama culturale contemporaneo utilizzando il teatro come mezzo d’espressione identitaria ed emancipativa.
Per favore non Riccardo III
Infine, c’è “Per favore non Riccardo III”, presentato da Alessandra Curia insieme ai suoi collaboratori Giammarco Pignatiello, Benedetta Pigoni e Cristian Viscione. Questo lavoro affronta questioni legate alla rappresentazione delle persone con disabilità nel contesto teatrale attuale mettendo al centro un performer con disabilità che ridefinisce gli spazi scenici tradizionali.
La drammaturgia combina elementi diversi come teatro figurativo e stand-up comedy, oltre a utilizzare linguaggi visivi e sonori in modo innovativo per trasmettere messaggi fortemente poetico-politici sul diritto alla scena come spazio d’autodeterminazione personale ed espressiva.
Obiettivi del progetto Creative Europe Uad
Creative Europe Uad punta a sviluppare modelli ispirati alla filosofia dell’universal design applicabile alle arti performative rendendo gli eventi accessibili ad ogni tipo di pubblico senza barriere fisiche o culturali. Il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale collabora attivamente al progetto assieme ad enti culturali polacchi e serbi, creando sinergie internazionali finalizzate all’inclusione creativa nelle arti. Una commissione composta da professionisti esperti ha avuto il compito cruciale nella valutazione dei vari candidati, assicurandosi così qualità elevata nei risultati finalizzati.