Il sindacato Nidil Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo ai bonus economici introdotti da Glovo per i suoi rider, legati alle temperature elevate. Queste misure, inizialmente pensate per incentivare il lavoro anche in condizioni climatiche avverse, sono state criticate come potenziali rischi per la salute dei lavoratori. Dopo due giorni di intensi dibattiti e contestazioni, l’azienda ha deciso di annullare il controverso bonus.
Il bonus rider: dettagli e modalità
Glovo aveva previsto un sistema di compensazione economica basato sulle temperature ambientali. In particolare, il bonus ammontava al 2% del valore degli ordini effettuati dai rider a temperature comprese tra i 32 e i 36 gradi Celsius; aumentava al 4% se le temperature si attestavano tra i 36 e i 40 gradi; infine, raggiungeva l’8% oltre i 40 gradi. L’azienda giustificava questa misura come rimborso per spese necessarie a proteggere la salute dei lavoratori, come creme solari e sali minerali.
In una comunicazione ufficiale, Glovo affermava che “la tua sicurezza è la nostra priorità”, sottolineando che l’emergenza calore poteva comportare costi imprevisti per proteggere i dipendenti. Il contributo sarebbe stato erogato sotto forma di bonus sul valore degli ordini completati nel periodo compreso tra l’1 luglio e il 31 agosto del 2025.
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Tuttavia, queste misure hanno suscitato forti critiche da parte dei sindacati che hanno evidenziato come tali incentivi possano trasformarsi in un incentivo a lavorare in condizioni potenzialmente dannose.
Le reazioni delle istituzioni
Le polemiche non si sono fatte attendere. Mentre si discutevano misure governative volte a tutelare chi lavora all’aperto durante ondate di caldo estremo, Glovo ha adottato politiche considerate contraddittorie rispetto alla sicurezza dei propri dipendenti. Valentina Barzotti del Movimento Cinque Stelle ha commentato: “Il protocollo quadro per contenere i rischi legati alle emergenze climatiche arriva con estremo ritardo”. Ha inoltre messo in evidenza che molti lavoratori precari non sarebbero stati coperti dalle nuove normative.
Barzotti ha definito inaccettabile la situazione attuale dove “un rischio sanitario diventa un ricatto economico”. Ha esortato il governo ad includere anche quei rider non dipendenti negli accordi previsti dal Ministero del Lavoro affinché tutti possano beneficiare delle stesse tutele.
Anche Nidil Cgil ha ribadito con fermezza che nessun compenso può giustificare lavori svolti in condizioni estremamente rischiose. La posizione del sindacato è chiara: è necessario garantire standard minimi di sicurezza senza eccezioni o compromessi.
La retromarcia dell’azienda
Dopo le forti pressioni ricevute sia dall’opinione pubblica sia dalle istituzioni politiche e sindacali, ieri sera Glovo ha annunciato la sospensione immediata del suo piano relativo ai bonus legati alla temperatura. Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, l’azienda sta ora cercando un dialogo costruttivo con le organizzazioni sindacali coinvolte nella questione della sicurezza sul lavoro.
Inoltre anche Deliveroo si è mostrata disponibile a partecipare alla discussione sulla tutela della salute dei propri fattorini; entrambe le aziende stanno monitorando attentamente situazioni locali specifiche riguardanti ordinanze regionali sul blocco delle attività durante periodi particolarmente caldi o insostenibili dal punto di vista climatico.
Questa evoluzione segna una fase importante nel dibattito su diritti e tutele dei lavoratori nel settore della gig economy mentre cresce la consapevolezza sui rischi associati al cambiamento climatico nelle dinamiche lavorative quotidiane.